Uscita di sicurezza (ovvero: come fermare Berlusconi)

In effetti, ecco, volevo ricordare che, qualora le cose si mettessero al peggio (*), abbiamo sempre una chance per evitare il regime di Silvio I Monarca Assoluto(**).

Basta pensare a chi è il garante e il difensore primo della Costituzione nel nostro ordinamento.

Immaginiamo allora che Silviolo, dopo ulteriori picconamenti alle istituzioni(***), annunci una riforma costituzionale che stravolga gli equilibri tra i poteri dello Stato(****). Il Nostro prepara dunque alcuni decreti legge per riunificare tutti i poteri nelle sue mani (transitoriamente, chiaro) e, come d’uso, ne annuncia a Napolitano il contenuto. “Guardi Presidente” – aggiunge mellifluo – “che se lei non me li firma intendo chiedere al popolo un’approvazione plebiscitaria e poi andare a diritto.”

Presidente Berlusconi, venga qua al Quirinale che ne parliamo” – gli risponde Napo.

Va bene, vengo subito. Giusto volevo studiare qualche modifica negli arredi“.

Dunque Napo e Silviolo si incontrano, vanno nello studio privato e qui il Presidente della Repubblica, garante e difensore della Costituzione, tira fuori una vecchia Beretta e spara tre colpi su Silviolo I Quasi Monarca(*****), facendolo secco.

Voglio dire, è a questo che serve il Lodo Alfano, no?

(*) Sì, mi rendo conto che già ora…
(**) Sì, mi rendo conto che già ora…
(***) Sì, mi rendo conto che già ora…
(****) Sì, mi rendo conto che già ora…
(*****) Sì, mi rendo conto che già ora…

Caro diario, ecco le notizie di oggi

Caro diario, eccoti la rassegna stampa di oggi (son le otto di sera, mentre scrivo).

Anche oggi ho seguito con zelo giornali, telegiornali e web-giornali, perciò posso descriverti una tipica, normale giornata italiana così come risulta dai media (so che ci tieni, caro diario: non te ne parlo mai!(*))

Il governo metterà la fiducia sulla legge per togliere di mezzo le intercettazioni telefoniche fatte dai magistrati inquirenti.

Va avanti la legge sul testamento biologico; il testo prevede di nutrire forzatamente i malati incoscienti, anche se loro non vogliono.

La proposta di legge per regolamentare gli scioperi nei servizi essenziali dice che per fare uno sciopero ci vuole prima un referendum di accettazione tra i lavoratori e una dichiarazione individuale (preventiva) di partecipazione allo sciopero.  È previsto inoltre lo “sciopero virtuale”: il lavoratore dichiara che è in sciopero però va a lavorare lo stesso (senza stipendio).

Nelle scuole di Roma le mense – durante la Quaresima – faranno un menù di magro (quaresimale, appunto), cioè senza carne il venerdì. Così ha deciso l’assessore competente della giunta comunale.

Agostino Saccà, il servile funzionario Rai cui Berlusconi telefonò per raccomandare delle tipe (in modo da corrompere dei senatori del csn), non sarà processato per essersi fatto corrompere: l’accusa è stata archiviata. Stessa cosa, ovviamente, per il corruttore, Berlusconi.

Il presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali, Salvatore Settis, si è dimesso dalla carica per contrasti col ministro dei Beni culturali Bondi: l’insigne cattedratico Settis non accettava che il ministro mettesse manager provenienti da McDonald a gestire i musei italiani.

Ma non ci sono solo notizie serie, in questa giornata, caro diario: per esempio, il Tg1 ha dedicato un lungo servizio al nuovo (sic) pericolo per i giovani che arriva da internet: la moda EMO.

È stata una giornata tranquilla e normale, caro diario; è successo ben poco. A proposito, tu volevi sapere chi ha corrotto l’avvocato Mills, giusto? Eh, ma di quello non hanno mica parlato.

(*) Del resto neanche lo tengo, un diario.

Ottimismo

Ho la sensazione che quell’opinione apodittica e arrogante secondo la quale “destra e sinistra sono categorie che non esistono più” e “non vogliono dire niente” e “sono cose vecchie“, tanto ripetuta negli ultimi anni da portavoce più o meno consapevoli, ho la sensazione, dicevo, che sia finalmente stata sconfitta.

È solo una sensazione, eh.

Plichi da eBay

Ultimi acquisti librari su eBay, arrivati oggi:

J. Rodolfo Wilcock, “Fatti inquietanti“, Adelphi.

J. Rodolfo Wilcock, “Poesie“, Adelphi.

Osip Mandel’štam, “La quarta prosa“, Editori Riuniti.

Aa. Vv., “I giorni di Roma“, Laterza.

H.P. Luhn, deIl’International Business Mechanical Corporation, ha costruito un congegno elettronico che è in grado di “Ieggere” articoli (specialmente saggi di carattere scientico) e presentare all’istante un sommario o sintesi del loro contenuto, su un cartellino perforato, a scopo di classilicazione e archivio. La macchina prende nota di ogni parola del testo, e del numero delle volte che la parola viene ripetuta. Quindi scartando i vocaboli meno importanti, cioè articoli, congiunzioni e preposizioni, la macchina prepara un elenco delle parole che più si ripetono nel saggio. In seguito pondera i periodi del testo, uno per volta, scegliendone quelli che contengono un maggior numero di queste parole significative. L’insieme di questi quattro o cinque periodi costituisce per l’appunto il sommario che va stampato sul cartellino. Cosi viene peraltro soddisfatto il bisogno di classifacazione, che è una delle caratteristiche più spiccate della nostra epoca.
(Da “Fatti inquietanti” di J. Rodolfo Wilcock)

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PD: era già tutto previsto

franceschiniL’Assemblea costituente del PD è riuscita a riunirsi con tre giorni di preavviso (circa 1300 delegati presenti su 3000 aventi diritto); e soprattutto i dirigenti nazionali sono riusciti a fare in modo che quella assemblea plenipotenziaria percepisse una sola scelta, una sola decisione possibile: quella di eleggere subito un nuovo segretario – Franceschini. Chapeau! Di fronte ad una adesione plebiscitaria (83% contro 17% circa) dell’Assemblea alle indicazioni dei dirigenti, non so neppure se si possa parlare di debolezza o mancanza di coraggio da parte di quei 1300 delegati.

Di certo, ascoltando la diretta dell’assemblea (coi preziosi collegamenti telefonici garantiti dalla direttadaje messa su ancora una volta da Antonio), è apparsa impressionante la mancanza di rabbia, di capacità di farsi sentire e di protestare da parte di quei delegati. Si direbbe che neanche l’Assemblea costituente – un organismo eletto dalla base e formato da 3000 persone – rappresenti il “disagio” (eufemismo) dell’elettorato del PD in questo momento.

(O forse non è così, forse siamo noi che tutti i giorni seguiamo e  commentiamo sul web le gesta di Veltroni e compagnia ad essere una minoranza e ad avere una percezione distorta di ciò che pensa la gran parte degli elettori del PD…) (Momento di mesta riflessione.)

E insomma, come energicamente pianificato dai dirigenti della segreteria nazionale, Dario Franceschini è il nuovo segretario del Partito Democratico – fino al congresso di ottobre. Franceschini ha fatto anche un buon discorso, energico e quasi decisionista (né ci si poteva aspettare di meno da un professionista della politica).

Il punto è: se Veltroni, che 15 mesi fa diceva cose altrettanto energiche e decisioniste, non ha avuto la forza di metterle in pratica, come ci si può aspettare che questa forza ce l’abbia Franceschini?

Si va perciò verso le elezioni di giugno (tra cui molte amministrative) e poi verso il congresso di ottobre con una dirigenza debolissima e poco autorevole. L’unica cosa positiva, in ciò (con molto ottimismo, eh!), sta nella possibilità di preparare questo congresso avendo forse uno spazio maggiore disponibile per le mozioni di discontinuità e di rinnovamento.

Decretazione “vox populi”

Il Decreto legge sulle norme per la sicurezza (detto Antistupri), emanato ieri dal Consiglio dei Ministri, è giustificato dal “grande clamore suscitato dai recenti episodi” – è Berlusconi ad ammettterlo, candidamente – e non da una reale urgenza. Infatti (ancora il PresdelCons) “rispetto agli anni 2006 e 2007, nel 2008 c’è stato un calo intorno al 10% degli episodi di violenza, anche nella città di Roma“.

Come è noto, invece, l’articolo 77 della Costituzione dice: “Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni.

Nel presentare questo decreto, Berly non ha mancato di sentenziare che “Lo strumento del decreto legge  è essenziale perché un governo possa intervenire tempestivamente, legiferando con norme immediatamente applicabili e che possano conseguire dei risultati nelle situazioni che si manifestano“. Chiaro, no?

Napolitano non ha avuto il coraggio di respingere anche questo DL per mancanza dei requisiti costituzionali.

Il partito mai partito

La battuta circolata ieri sul web (e oggi su Repubblica): il Presidente del Consiglio italiano viene di fatto condannato per corruzione e a dimettersi è il capo del maggior partito di opposizione!  La casuale concomitanza dei due fatti giustifica la battuta. E bon.

In realtà non è delle dimissioni di Walter che vorrei parlare, ma delle dimissioni della segretaria provinciale di qua, urbs Cini; dimissione date prima di quelle di Veltroni (la settimana scorsa) e ratificate nella Direzione provinciale svoltasi ieri sera. (Siamo avanti, da queste parti.)

La segretaria Belliti, ieri sera, ha infatti confermato le dimissioni e fatto un bel discorso di apertura lavori (con qualche ipocrisia di troppo, ma neanche tante) nel quale ha anche comunicato la proposta di nominare un coordinamento provinciale ristretto per far le veci del segretario fino al congresso (o fino alle elezioni europee e provinciali, non ho capito bene).

Poi ci sono stati molti interventi. Non sono rimasto fino in fondo, dopo due ore e mezzo me ne sono andato.

Quel che ho visto e ascoltato mi è bastato per avere la conferma che la Direzione, massimo organismo interno del PD locale, conta ben poco. I “maggiorenti” del partito avevano già deciso tra di loro. Qualcuno ha parlottato privatamente fuori dalla sala riunioni, ma insomma credo che le cose fossero già stabilite.

L’assemblea ha parlato molto anche della crisi nazionale del PD; e anche dello scontro locale, nel PD; quello scontro durissimo col quale si è arrivati alle primarie svoltesi il 1° febbraio scorso. Ma nessun intervento – fin dove ho ascoltato – ha minimamente scosso l’assemblea (e tanto meno i “maggiorenti”). Comincio a pensare che in quel ventre di gomma non ci sia possibilità di cambiare nulla. Il partito si occupa solo di assegnare cariche e candidature, e in tale attività conta solo il potere di affiliazioni e appartenenze “di lungo corso”. In tale situazione è ovvio che anche le primarie sono “falsate” e determinate demagogicamente dal peso politico degli sponsor dei candidati. Ciò magari è in parte fisiologico, ma in questo momento rappresenta una iattura e un ostacolo enorme al rinnovamento della classe politica e alla effettiva costituzione di un partito nuovo.

Certo, qua a Pistoia l’ingessamento è stato facilitato dal fatto che alle primarie i candidati  erano tutti espressione della nomenklatura, non erano  in grado di proporre o dire alcunché di concreto e rappresentavano di fatto semplicemente le correnti interne.

Forse una batosta alle elezioni amministrative (la prima dopo 60 anni) sarebbe l’unico modo per spazzar via una classe politica lontana anni luce dal proprio elettorato. (Non c’è altro modo, mi chiedo?)