A proposito, oggi il Governo ha anche approvato la riforma del processo penale

Lascerei commentare chi è più competente di me, anche se è evidente che il nocciolo è una diminuizione dei poteri e dell’indipendenza della Magistratura.

Da Repubblica: “Nel disegno di legge c’è di tutto, un altro ddl monstre come quello sulla sicurezza: i rapporti di potere tra pm e polizia giudiziaria (a vantaggio della seconda), quelli delle difese sul giudice (più possibilità di ricusazioni e di astensioni), quelli di via Arenula sulle toghe, il cui lavoro sarà monitorizzato di continuo.

Ansa: “Il pm “non può più prendere cognizione diretta delle notizie di reato. Si limiterà a riceverle dalla polizia giudiziaria“. Quest’ ultima “godrà di maggiore autonomia, così da poter svolgere investigazioni anche autonome rispetto a quelle delegate dal pm“.

“La polizia giudiziaria “potrà compiere tutti gli atti urgenti anche dopo che il pm ha assunto la direzione delle indagini e svolgere di iniziativa ogni attività necessaria ad accertare reati“. Salvo casi particolari, “la pg svolge le indagini e relaziona al pm entro sei mesi””

“ASTENSIONE E RICUSAZIONE (art. 2) – Riguarda il giudice che ha espresso giudizi fuori dall’esercizio delle funzioni giudiziarie nei confronti delle parti del procedimento e tali da recare pregiudizio all’imparzialità del giudice.”

Un altro passettino verso il regime/3 (Per i cattolici del PD)

Ancora non si è organizzata la protesta contro l’infame legge che consente ai medici di denunciare i clandestini che vanno a farsi curare, che ecco Berlusconi rilanciare con un colpo ancora più forte contro la democrazia e la civiltà.

Cogliendo al volo la sfida lanciatagli ieri da Napolitano nella lettera con cui auspica che non si usi un decreto legge sul tema del testamento biologico e dell’accanimento terapeutico (soprattutto per l’incostituzionalità che esso, stante la giurisprudenza vigente, costituirebbe) , il PresDelCons ha infatti

1) fatto approvare il Decreto legge basato sulla bozza Sacconi (cioè scritto appositamente per intervenire nel caso Englaro);

2) dichiarato che, se il Presidente della Repubblica non avesse firmato il decreto, avrebbe fatto “ritorno al popolo per cambiare la Costituzione” e permettere l’uso senza limiti dello strumento decreto legge (in pratica, il potere legislativo passerebbe al Governo e la Presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale non potrebbero interferire).

In sostanza, cioè, Berlusconi usa il pretesto del caso Englaro (del quale ovviamente non gli frega assolutamente niente) per lanciare l’attacco contro il Quirinale, cioè contro uno degli “ostacoli” che la Costituzione frappone tra di lui e i suoi progetti di accentramento dei poteri.

È in atto quindi uno scontro istituzionale teso a stravolgere i fondamenti delle Istituzioni repubblicane (un golpe, si potrebbe dire, se la parola non fosse abusata).

Ecco, ai cattolici del PD, quelli dubbiosi, incerti, o magari saldamente convinti su posizioni vicine a quelle della Chiesa, vorrei dire questo: attenzione! Il caso Englaro è un pretesto usato per attaccare la democrazia costituzionale! Restate pure sulle vostre posizioni riguardo alla salvaguardia della vita ad ogni costo, ma rendetevi conto che non è più quello l’argomento in gioco: né il caso Englaro, né il testamento biologico, né i limiti di applicazione dell’articolo 32 della Costituzione.

Quelli sono strumenti sui quali Berlusconi fa leva per sfruttare la legittima incertezza dell’opinione pubblica su una questione etica. Ma l’obbiettivo è un altro, è quello che ho detto poche righe sopra. Pensateci.


I barbari senza maschera

Mi autolinko quattro messaggi messi su Friendfeed.

Approvato l’emendamento della Lega che permette ai medici e infermieri di denunciare i clandestini. Aspettiamo la reazione delle opposizioni. – FriendFeed.

“Il Senato ha approvato l’art. 46 del ddl sicurezza che prevede che gli enti locali sono legittimati ad avvalersi della collaborazione delle associazioni tra cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio ambientale.” – Friendfeed

“Tassa sul permesso di soggiorno. Per averlo o rinnovarlo si dovrà pagare una tassa che dovrà essere fissata dal governo tra un minimo di 80 ad un massimo di 200 euro.”

“Nanni Moretti! Girotondi! Chiunque riesca a innescare una mobilitazione spontanea di tanta gente schifata da ‘ste leggi naziste (e ce n’è tanta, di gente schifata da queste leggi)! DOVE SIETEEEEE!? (e noialtri, che comunichiamo così abilmente tutti i giorni, in tempo reale, a centinaia, non sappiamo…”

Intercettazioni telefoniche: un’altra legge ad personam

APTOPIX ITALY BERLUSCONIPare ci sia l’accordo nella maggioranza per una legge che limiti fortemente l’uso delle intercettazioni telefoniche da parte della Magistratura. La sostanza di questa legge la commenta Gian Carlo Caselli su La Stampa: “…mentre per mafia e terrorismo le intercettazioni richiederanno «sufficienti indizi di reato», per tutti gli altri delitti (dalla rapina all’omicidio, dal traffico di droga allo stupro, dalla corruzione all’aggiotaggio) occorreranno «gravi indizi di colpevolezza»: si potranno disporre intercettazioni solo se saranno già accertati i colpevoli.Inoltre “la disposizione relativa ai procedimenti contro ignoti, per i quali l’intercettazione dev’essere richiesta «dalla persona offesa, sulle utenze o nei luoghi nella disponibilità della stessa, al solo fine di identificare l’autore del reato»”.

Si tratta quindi di un disegno di legge che disarma la Magistratura e aiuta i delinquenti.

Ma perché viene fatta questa legge? È Berlusconi e solo lui che la vuole fortemente. Lo annunciò sia quando fu resa pubblica la telefonata tra lui e il dirigente Rai Agostino Saccà (chi non la ricorda la riascolti), sia quando si sparse la voce di telefonate a luci rosse tra il Presdelcons e Mara Carfagna (qui la notizia riportata dal TimesOnline).

In sostanza, Berlusconi pretende che venga fatta questa legge al solo scopo di impedire che escano altre intercettazioni telefoniche che lo riguardano. Non gli basta inasprire le pene per chi pubblica tali conversazioni (cosa illegale già oggi): vuole togliere alla Magistratura (che considera quasi un suo avversario politico) ogni possibilità di usare quello strumento di indagine.

È insomma l’ennesima legge ad personam, voluta per l’interesse personale di Berlusconi e anche per la sua rabbia per esser stato intercettato e “smascherato” in passato.

Un dio geloso e i suoi picciotti

«…io, l’Eterno, il Dio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti» (Es 20,4ss).

Il dio dell’Antico testamento, si sa, è così: incazzoso, sanguinario, spietato, vendicativo. Una divinità antica come l’epoca in cui è stata ideata. Un dio geloso, appunto. Un dio da popoli barbari dell’antichità, o da stupidi fondamentalisti di oggi.

Il dio cattolico di Papa Benedetto XVI è quello: un dio veterotestamentario per il quale la legge (sua) viene prima della misericordia, i divieti vengono prima della carità, le condanne hanno più spazio dell’agape.

È un apostolato, quello del papa tedesco, che chiaramente non ha alcun bisogno di coerenza. Ne è prova – l’ennesima – la furia requisitoria con la quale le gerarchie ecclesiastiche si scagliano oggi contro il concetto stesso di testamento biologico e contro l’idea che un individuo possa disporre della propria vita. La vita è un dono del “dio geloso”; anzi, più un prestito che un dono. Guai a rinunciarvi, guai a voler aggirare la sofferenza! Occorre soffrire sulla terra perché così ci si meriterà la beatitudine eterna- con l’intermediazione della Chiesa, ovvio.

Chi aiuta il malato terminale a morire (o stacca la spina al cadavere tenuto in vita meccanicamente) è un assassino. Però, nel condannare con violenza tali presunti “assassini”, mai che si senta una parola contro le decine di condanne a morte che vengono legalmente eseguite ogni giorno. Mai una parola contro i soldati che sganciano bombe. È chiaro: la difesa della vita ad ogni costo è solo un flatus vocis, un artificio retorico. Ciò che la Chiesa di Ratzinger vuol difendere è ciò che resta del proprio potere, e quel potere, ancora oggi, vuole far leva sulla promessa della vita eterna. Il Cristianesimo, del resto – 2000 anni fa – si basava su quello: “Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Èfeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo.” (1Cor 15,32).

In realtà la difesa della vita come valore assoluto non appartiene affatto alla Chiesa, né oggi né in passato; e non è ciò che essa difende: a questa Chiesa veterotestamentaria non basta fare e promuovere opere di carità, di misericordia, di amore: Ratzinger non vuol perdere la proprietà delle “chiavi del Paradiso” e il potere di decidere a chi spetti entrarci e a chi no (e il potere ricattatorio che ne consegue). Ma queste parole non può dirle apertamente perché sa che non hanno appeal, oggi.