biografie/1: Carlo Emilio Gadda

Carlo Emilio Gadda nacque calvo, sovrappeso e ingrugnato a Milano. Sua madre era una  rompicazzo di prima grandezza che voleva fare l’ingegnere, e così carlemilio divenne ingegnere all’età di anni 12.

Per ribaltare questo destino, partecipò alla Prima guerra mondiale, applicandosi a sabotare la gittata dei mortai in modo da farli sparare su Milano.
Alla fine della guerra fu fatto prigioniero dalla società civile e deportato a Firenze e a Roma, ove scrisse un giallo intitolato "Via Nomentana angolo Montesacro"; scoperto dalle Giubbe Rosse, distrusse il manoscritto, riscrivendolo poi in modo incompleto (aveva dimenticato chi era l’assassino e, essendo un ingegnere, non concepiva la possibilità di modificare la trama); il testo uscì più tardi come manuale per dissuadere gli ingegneri che fanno gli scrittori dilettanti, intitolato "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana".

Nel resto della sua vita si occupò di organizzare i funerali della madre (prima e dopo la di lei morte), scrivendo anche un libello per aspiranti  matricidi – che non pubblicò mai.
Pubblicò invece uno splendido profilo della professione di ingegnere intitolato "La cognizione del dolore". Querelato dall’ordine degli ingegneri,
espatriò in un paese immaginario del sudamerica, ove si ingegnò a nascondersi parlando una lingua incomprensibile a chiunque.


Un commento su “biografie/1: Carlo Emilio Gadda”

  1. Portava scarpe coi lacci nere a punta ed era fissato che fossero sempre lucidissime. Diceva del suo culo che era piuttosto tiglioso dacché boffice ‘un lo era.

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