Una poesia

XII. La signorina Richmond affronta un altro tema brechtiano con parecchi cattivi esempi

quel giorno la signorina Richmond
andò da Rosa e le disse
io voglio partecipare alla lotta
delle classi ammaestrami

Rosa le disse siediti
la signorina Richmond si sedette
e chiese come devo combattere?
chiunque sta dalla parte del popolo

rivoluzionario è un rivoluzionario
chiunque sta dalla parte dell’imperia
lismo e del capitalismo buro
cratico è un controrivoluzionario

Rosa rise e le disse
sei seduta bene? non so disse
la signorina Richmond stupita
in che altro modo dovrei sedermi?

Rosa glielo spiegò ma
disse la signorina Richmond impaziente
io non son mica venuta qui
per imparare a stare seduta

chiunque sta dalla parte del popolo
rivoluzionario solo a parole
ma agisce diversamente
è un rivoluzionario a parole

lo so tu vuoi imparare a combattere
le disse Rosa pazientemente
ma per fare questo tu devi
stare seduta bene perché adesso

per l’appunto noi stiamo seduti
e vogliamo parlare seduti
la signorina Richmond disse
chiunque sta dalla parte del popolo

rivoluzionario non solo a parole
ma anche con le azioni
è un autentico rivoluzionario
se si aspira ad assumere

la posizione migliore e a tirare
fuori il meglio da quello che c’è
insomma se si aspira al godimento
come si fa allora a combattere?

guardati attorno disse Rosa ridendo
c’è chi assume la posizione peggiore
si battono i colpi si leva il sipario
e Fortini corre subito a schierarsi

come sempre dalla parte sbagliata
rivive i tempi degli schieramenti
insomma non aspira al godimento
come fa allora a combattere?

Giorgiobocca si sa è un rigorista
che i valori e i miti borghesi
del lavoro ben fatto del profitto
del successo della disciplina puritana

dell’orgoglio professionale invoca eterni
insieme a chi lo paga contro il niente
delle rivoluzioni finte o impossibili
insomma non aspira al godimento

il compagno Fofi si sa è un rigorista
convinto che l’orgasmo è decadente
si masturba di nascosto dalle masse
come fa allora a combattere?

Asorrosa palindromo è un vero rigorista
la teoria dei bisogni che nasce da
questo magma sociale dice deve per
forza contrapporsi ad ogni tentativo

di ricondurre a un quadro coerente e
unitario le spinte diverse e spesso dra
mmaticamente contraddittorie che fanno o
stacolo alla soluzione dei problemi po

litici e economici del paese non si
tratta infatti in questa attica
di creare una società nuova in
somma non si aspira al godimento

tutti a ridere invece quando appare
il Profferrarotti torturato dai nazisti
e coi coglioni illividiti balza
sull’attenti se telefona l’Espresso

sbuca Alberoni scarso rigorista
vede stati nascenti ma non vede
la trave nel suo occhio che non vede
quello che sta nascendo dove va

ma Rossananda invece è rigorista
la fa parlare l’ostinazione di chi
non si rassegna a vedere il picì
e il sindacato non solo impegnati

a distruggere altri ma le basi della
sopravvivenza propria e lei lavora tena
cemente per la crisi della loro politica poi
lei neppure aspira al godimento

infine Berlingotti l’ultrà rigorista
che non ama il lassismo dei costumi
che è convinto che gli studenti
debbano ricominciare a studiare

con la serietà dei vecchi tempi
che considera con sospetto il gran parlare
che si va facendo da qualche anno
della rivalutazione delle devianze

sulla vita come gioco e piacere
sulla produttività che non deve
essere considerata un valore primario
ecco il campione dell’austerità

Rosa tirò giù il sipario e disse
ma se non si aspira al godimento
ma se non si vuole tirare fuori
il meglio di quello che c’è

e se non si vuole assumete
la posizione migliore nella
situazione in cui ci si trova
perché allora si dovrebbe combattere?

Nanni Balestrini, da Le Ballate della signorina Richmond

(come si fa a non amare quest’uomo?)

4 commenti su “Una poesia”

  1. mohole: suvvia, il balestrini è in commercio anche nel nuovo, più o meno tutto.

    mascia: ti ho convertita alla balestrinolatria? 😉

    deb: considerando le tue normali intenzioni, ti comunico che il balestrini ha passato i 70, règolati. 😛

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