Promemoria per chi non va a votare

Colgo l’occasione fornita dal post di Dania per ricordare agli astenuti passati e futuri che
chi non vota in realtà vota per chi vince.

Passiamo a dimostrare.
Se tu non vai a votare avresti potuto 1) votare per quelli che hanno vinto; 2) votare per quelli che hanno perso.
A posteriori il caso 2) dà 2 possibili effetti:
2a) Il tuo voto avrebbe cambiato il risultato;
2b) il tuo voto sarebbe stato ininfluente.
Il caso 1) invece ha un solo effetto:
1a) il tuo voto sarebbe stato ininfluente.

Quindi chi non vota (e quando fa quella scelta non conosce il risultato finale) accetta che il suo non-voto abbia uno dei 3 effetti possibili:
1a: sarà ininfluente.
2a: avrebbe cambiato il risultato
2b: sarà ininfluente.

Balza agli occhi che l’unico caso in cui il non-voto ha avuto effetto è il 2a, e in quel caso chi ha guadagnato dal non-voto è chi ha vinto, dato che non avrebbe vinto.
Di conseguenza chi non vota accetta, più o meno consapevolmente, di favorire la lista che vincerà, qualunque sia. cvd.

Fin qui la logica. A questo punto in genere qualcuno obietta che è quasi impossibile che si verifichi il caso 2a, cioè che una lista vinca per 1 voto. È vero, ma è altrettanto vero che la scelta di non votare di un elettore non ha effetto solo sul suo voto: c’è una "ricaduta sociale" di queste scelte, spesso ignota anche a chi la causa. Non è uguale per tutti, ovviamente, questa possibilità di influenzare le scelte altrui, ma per tutti esiste ed ha un effetto. Ometto la casistica per non farla lunga.

Detto ciò, ricordo che alle ultime Elezioni politiche c’è stato uno scarto di circa 25.000 voti; e che, per esempio, in un Comune dalle mie parti, il Sindaco è stato eletto con 150 voti di scarto.

2 commenti su “Promemoria per chi non va a votare”

  1. Il ragionamento non fa una piega.

    D’altra parte, col Calderolum, non è che mettere la crocetta su un simbolo ti faccia votare per *qualcuno*.

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