La dolce vita cristiana

Somiglia dannatamente ad un episodio de La dolce vita il fatto di cronaca che ha coinvolto il deputato UDC Cosimo Mele. Somiglia all’episodio in cui il padre di Marcello si porta in albergo(*) una entraineuse. Poi però si sente male lui, ad a causa di ciò si sente umiliato.
Invece nel festino del prode deputato cattolico s’è sentita male una ragazza, e ciò ha reso pubbliche le imprese del parlamentare. In effetti somiglia più alla vicenda di Lapo Elkann.

In ogni modo, questo è uno spunto perfetto per nutrire la magra cronaca estiva e stimolare i commenti, per la gioia dei giornalisti e dei blogger.

Perciò, visto che c’è chi pensa che l’on. Mele dovrebbe dimettersi da deputato (invece si è dimesso solo dal gruppo UDC), e anche chi pensa che tali dimissioni da parlamentare dovrebbe darle solo chi agisce contro la cosa pubblica, dico la mia ricordando che il mandato parlamentare è un patto che si firma in bianco; un parlamentare non è vincolato ad alcun comportamento, tranne quanto previsto dal regolamento della Camera. Un parlamentare può tranquillamente andare a puttane, farsi di coca o più in generale non rispettare quanto detto agli elettori per farsi eleggere. Tu scegli di votare per Tizio, quindi ti fidi di quanto ti dice e di quanto sai di lui; se poi rimani fregato e vedi che la tua fiducia è stata mal riposta, peggio per te; un’altra volta scegli con più attenzione. Ma il deputato che hai eletto non ha alcun dovere di dimettersi dal Parlamento, né quello che va a puttane né quello che cambia maggioranza o vota diversamente da quanto aveva promesso. Colpa tua che ce lo hai mandato, semmai.

È come il caso di Toni Negri: è stato eletto, è uscito di galera e se n’è andato all’estero, continuando a percepire lo stipendio da parlamentare. Dov’era lo scandalo? Fa parte della democrazia, questa possibilità. Funziona così – per fortuna! Chi ci rimise semmai furono quelli che lo elessero, Toni Negri: peggio per loro che si sono fidati di lui e buon per noi che non avemmo più il suo voto alle sedute della Camera!

Allo stesso modo il buon Cosimo Mele si dimette dal gruppo UDC (tanto sennò lo cacciavano) ma non certo da deputato (almeno per ora). Perché dovrebbe? Forse perché, oltre a rappresentare i suoi elettori è anche un rappresentante del Popolo Italiano Sovrano? Tsk, chi pensa ciò fa confusione tra le due cose: essere rappresentante del popolo comporta certi doveri, che non riguardano la vita privata, e non altri. Uno che si fa le canne, o va a puttane, o tira di coca non per questo viene meno a tali doveri.

E quanto detto vale anche se il nostro onorevole birbante si fa corrompere, truffa lo Stato o ruba le elemosine. Dov’è la differenza? Chi può sapere se il ministro socialista che prendeva le tangenti poi non operasse con grande coerenza e capacità nell’esercizio della sua funzione?
Io semmai andrei dagli elettori dell’on. Mele a dirgli "bravi coglioni! visto chi avete eletto?"

(*)Ah, tra l’altro si tratta dello stesso albergo, il "Flora" 😀