A dire il vero non si tratta neanche di un sex shop, bensì di un reparto del Coin di via Calzaiuoli, il “Paradise lounge”, che vende intimo e accessori, tra cui alcuni sex toy. Il reparto è separato dal resto del negozio, in un piano rialzato, e – pare – sulla porta c’è scritto che si vende merce per adulti.
Cioni, pare, ha personalmente controllato e poi ha disposto il sequestro della merce.
Ma il fatto rilevante non è questo. Non discuto che i sex toy debbano essere esposti al pubblico con delle precauzioni, per carità.
La cosa rilevante è che il sequestro è avvenuto per infrazione di una delle norme da “sceriffo” introdotte da Cioni un anno fa nel nuovo regolamento di polizia urbana di Firenze ; esattamente la norma che impedisce la vendita di articoli erotici a meno di 200 metri da un luogo di culto (art.28).
Capite? In un raggio di 200 metri non può esistere un sex shop; neanche nascosto alla vista.
Laicità…
Ma si , oltre che nei supermercati, si possono esporre anche sulle bancarelle del mercato.
La norma serve forse a non indurre in tentazione chi opera nei luoghi di culto…