Sono incuriosito da questo libro

giardino7crepuscoliIl libro è "Il giardino dei sette crepuscoli", di Miquel de Palol, catalano che scrive in catalano, osannato dalla critica in patria, che dopo Il giardino (del 1989, 1076 pagg.) ha scritto un’altra opera fiume: "El troiacord" (5 voll., oltre 1300 pagg.) considerata la sua summa.

Mi incuriosisce, Il giardino dei sette crepuscoli, perché genti mailinglistiane me ne parlano come opera intrigantemente pynchoniana; ma anche perché la scheda di Ibs dice: "L’azione si svolge nei secoli futuri, quando l’attesa di un allarme atomico provoca il panico a Barcellona: il protagonista fugge dalla città stremata, e riesce a raggiungere un luogo di raffinata bellezza, una grandiosa costruzione al cui interno si trova anche un segreto giardino del crepuscolo (o dell’alba). Gli ospiti della casa, in sette "giornate", espongno le storie che hanno a cuore, in un flusso regolato della narrazione, che permette al lettore di sapere sempre che si trova in una storia narrata all’interno di un’altra storia, a sua volta narrata all’interno di un’altra storia, e così via."
(Anche la recensione de L’Indice, sempre dal sito di Ibs, caldeggia la lettura.)

Ora, l’incoscienza da oulipiano perverso non basta per convincermi a leggere una roba di mille e rotte pagine. Però magari qualcuno lo ha letto (credo sia l’unico dei molti romanzi di questo architetto 55enne tradotto in italiano); e magari può dire la sua;
e magari potrebbe persino scrivere la Lista delle storie nidificate, n-volte in abîme, contenute ne Il giardino dei sette crepuscoli.

O chiedo troppo?

24 commenti su “Sono incuriosito da questo libro”

  1. > il Manoscritto non l’ho letto, me maxima culpa.

    Il film di Wojciech Has lo ricordo bellissimo (ma ero giovane ed entusiasta), il libro forse un po’ meno, ma val comunque la pena di leggerlo.

  2. E’ vero, io lo ho letto una decina di anni fa… i ricordi sono un pò sbiaditi. Un riassunto potrebbe essere “buona l’idea, ma non ottima la realizzazione”. La cornice a tinte forti è intrigante, la cupezza della fine del mondo, un rifugio “sicuro”di una bellezza inimmaginabile di cui solo pochi eletti conoscono l’esistenza… solo che a volte non tiene, alcuni dei racconti paiono semplicistici, i collegamenti un pò banali o mancanti… lo ho letto a 22 anni con molto tempo da perdere e ne sono stata felice, adesso non so se ne sarei altrettanto soddisfatta visto che ogni libro che leggo avrà al suo fianco uno che non troverò mai il tempo di leggere…

    Vi auguro di trovare altri commenti più specifici!

  3. ecco, magari quando l’ho finito ti so dire. solo che l’ho cominciato 2 anni fa, e l’ho piantato lì non so quante volte… affascinante ma davvero cervellotico. pesa 1 kg e 90 grammi (carta da 50 gr, credo).

    rose

  4. 1000 pagine d’intrichi? al massimo potrei provare a listare le storie nidificate ne “il castello dei destini incrociati” (22?)o, al limite, quelle del “manoscritto trovato a saragozza” (ammesso che si riesca a sbrogliarle..)

  5. Leggerlo io? son mica un amante dei dilemmi logico-matematici, io. E poi, stante la mia congenita e ontologica lentezza, sai quanto ci metto? no no, credimi, meglio se lo leggi tu. Poi ci dici.

  6. @etno: sono scafato a letture mammuthesche. questo no, ancora non l’ho letto; però “Le perizie”, “Infinite jest”, “L’arcobaleno della gravità”, “L’uomo senza qualità”, la “Recherche”, “Underworld”… (E ho lì da una parte “Casa du foglie”…)

    @tassina’, mi sa. aspetto giusto una spintarella. perche non lo leggi te e poi mi dici?

    @blaura, massì, qualcheduno lo si trova. non necessariamente imparentato con l’editore o il traduttore.

    @ mitì, ce la puoi fare. magari al trotto. 😉

  7. Potrei però dovresti essere onesto e trovarne almeno uno tra i tuoi lettori abituali, insomma sì confido che nel mondo qualcuno lo abbia letto, quanto meno l’editore.

  8. peccato e io che speravo che lo leggessi e mi dicevi se valeva la pena di farlo… mi sono letta la Recherche di Proust e tanto mi è bastato. ma magari si può fare un assaggio del primo volume. Barcellona è una delle città più belle che possano fare da sfondo ad una narrazione.

  9. Un impegno di mille e più pagine è davvero troppo, certo potrei fare la fica sparare qui un paio di parole copiate in giro e nessuno se ne accorgerebbe, tanto ti sfido a trovare qualcuno che lo abbia già letto.

  10. Uhm… un po’ Decamerone, un po’ Calvino… ora sono incuriosita anche io e prendo nota di questo volume, caso mai qualcuno mi chiedesse se desidero qualcosa in particolare per il mio imminente compleanno 🙂

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