Vendetta ad personam

Berly annuncia la norma di legge contro le intercettazioni telefoniche (altrimenti nota come Legge Me-L’ero-Legata-Al-Dito), resasi urgente e imprescindibile e fondamentale nel momento in cui la telefonata tra Berly e Saccà è diventata pubblica.
Se la norma diventerà legge (e non si vede cosa possa impedirlo(*)), la Magistratura potrà ordinare intercettazioni telefoniche solo per inchieste su mafia (nonostante le proteste di Dell’Utri), camorra o terrorismo.

Questa limitazione (che farà la gioia dei delinquenti di tutta Italia, specie quelli che operano nel florido campo della corruzione e dei reati finanziari) si spiega solo attraverso il rancore di Berly verso coloro che, intercettando il direttore generale Rai Saccà, hanno messo in piazza le raccomandazioni di Berly e il servilismo dei dirigenti Rai verso di lui.
Infatti gli italiani hanno dimostrato di fregarsene altamente della moralità e degli intrallazzi (per tacere del conflitto di interessi) dell’Unto: lo hanno rieletto di slancio; hanno eletto in Parlamento anche la dirigente Rai Deborah Bergamini (che nelle intercettazioni concordava il palinsesto con gli uomini Mediaset). E anche Saccà, sospeso dalla Rai, è già stato tranquillamente riabilitato e rilanciato dal Sottosegretario alle Telecom Romani.

Dunque sembra proprio sia stato il desiderio di vendicare l’onta subita ad aver spinto Berly a minacciare 5 anni di galera per chi intercetta i suoi amici, per i magistrati che ordinano di farlo e anche per i giornalisti che spiattellano ciò che trapela dalle Procure. Tutti in galera; assieme ai clandestini e alle puttane.

(*) Anche nell’opposizione c’è chi apprezzerà la nuova norma.

Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura

brunetta"Razzismo", "razzista", "razzismo", "razzista", "razziali".
In 1 minuto di dichiarazione a Radio Radicale, il ministro Brunetta è riuscito a riferire tutti questi termini a Furio Colombo, colpevole di averlo definito "un mini-ministro"(*).
Il ministro dwarf della Funzione Pubblica è evidentemente un filo permaloso riguardo alle battute sulla sua bassezza. Le sue parole, come riferite dalle agenzie, mostrano una sbroccatura decisamente sopra le righe:
Furio Colombo mi definisce ‘mini-ministro’”, dice il ministro della P.A. e dell’Innovazione, facendo riferimento a una dichiarazione dell’esponente PD in una conferenza stampa. “Mi dispiace molto – prosegue Brunetta – perche’ vedo del razzismo in Furio Colombo. Sono disposto a discutere con lui di economia, di politica, se pero’ Furio Colombo si comporta come un razzista devo dire che non ho tempo per contrastare il razzismo di questo tipo”. “Non credevo che Furio Colombo fosse razzista. Mi dispiace molto anche perche’ – aggiunge – le sue origini razziali potrebbero far dire molte cose, ma siccome io amo gli ebrei, amo Israele, voglio che Israele entri nell’Ue, amo tutte le diversita’, amo anche gli uomini piccoli se sono intelligenti. Probabilmente – conclude – Colombo e’ piu’ alto di me ma meno intelligente di me”.


(*) Grazioso calembour, per altro; si può far di meglio coniando "ministro-nzo".

Morte al terrorista!

Il ministro Maroni ha espulso ieri un tunisino condannato a morte nel suo Paese per gli stessi reati (ass. a delinquere con finalità di terrorismo) per i quali in Italia ha scontato 6 anni ed era in custodia cautelare per un nuovo processo. La custodia cautelare scadeva domani, sicché Maroni lo ha fatto espellere, nonostante il parere contrario già espresso dalla CE (perché in Tunisia subirà torture e la condanna a morte) e nonostante fosse in corso appunto un altro procedimento giudiziario da parte della Magistratura italiana.
Maroni confida certamente nel fatto che larga parte dell’opinione pubblica italiana – comprensibilmente – preferisce che un terrorista legato ad Al Qaeda venga torturato ed ammazzato piuttosto che saperlo in libertà sul suolo italico. Nondimeno la decisione di Maroni è abbastanza aberrante dato che 1) l’Italia è promotore di una moratoria della pena di morte; 2) risolvere i ritardi della Magistratura saltando d’arbitrio i processi non è, evidentemente, accettabile.