Bene. Sorvolando sull’accusa a TUTTI i sondaggisti italiani di aver truccato i dati in favore della sinistra (come si sa almeno una azienda di polling è legata proprio a B.; altre sono state usate per anni dai governi non di sinistra), basta pochino per capire l’operazione "sondaggio americano" e chi l’ha fabbricata: basta mettere in un motore di ricerca il nome della PSB, infatti, per scoprire come questa azienda americana si occupi non di sondaggi ma di marketing politico particolarmente spregiudicato – facendo uso, a questo scopo, anche di sondaggi. Nel 2004 la PSB ha truccato il referendum venezuelano a favore del presidente uscente Chavez, senza peritarsi di calpestare la legge; accuse analoghe sono state formulate riguardo all’intervento della PSB nelle elezioni  in Serbia nel 2000, quando l’azienda americana si è meritata giudizi come questo: "Penn, Schoen and Berland (PSB) has played a pioneering role in the use of polling operations, especially "exit polls," in facilitating coups. Its primary mission is to shape the perception that the group installed into power in a targeted country has broad popular support." (Jonathan Mowat). Nel 2005 Tony Blair ha dovuto ammettere di aver usato la consulenza dell PSB per  rendere più aggressiva la sua strategia elettorale: chissà perché lo aveva tenuto segreto? 😉

Alla luce di queste notizie sul ‘consulente’ americano di B., mi vien da chiedermi cosa accadrà durante il voto e nelle ore immediatamente precedenti e successive; B. si farà fabbricare ‘prove’ per sostenere che le elezioni sono da annullare causa brogli? farà circolare notizie false sugli exit poll? userà la conferenza stampa che il nuovo regolamento di campagna elettorale gli ha regalato nell’ultimo giorno di campagna per sganciare qualche altra bomba diffamatoria?
Insomma, B. è disposto a buttare il tavolo per aria pur di non perdere? Certamente ha i mezzi per farlo.