Bollettino elettorale

La "cordata fantasma"
Come volevasi dimostrare, la cordata di imprenditori italiani che rileverebbero Alitalia è un’invenzione di Berly: oggi Bonaiuti ha ammesso che quello di Berlusconi era "un appello"; tra mezze parole e rinvii, tuttavia, l’effetto propagandistico della trovata di Berly starà in piedi fino alla data del voto.

Il Senato in bilico
Come si prevede da tempo, al Senato nessuno avrà una maggioranza solida: lo confermano questi dati dell’IPR (per Repubblica) che mostrano come la coalizione di Berly non avrebbe i numeri per governare da sola. Quale sarebbe la prospettiva più probabile, in tal caso? A mio parere, un governissimo tecnico per fare alcune riforme: questa è la scelta più redditizia per l’Udc di Casini, a cui toccherebbe la scelta di appoggiare o no un governo Berlusconi.

"Ho sognato il nonno"

La Mussolini raccoglie la provocazione della Santanché ("Le donne non devono votare Berlusconi perché le considera solo in posizione orizzontale") invocando il parente Duce che, in sogno, le avrebbe detto che la Santanché è sempre stata politicamente orizzontale. Benito e la Santanché? LOL

Acrobazie di Bonaiuti
Il portavoce di Berlusconi (uno dei) Bonaiuti tuona contro Veltroni e il PD che chiedono a Berlusconi di fare il confronto TV: "Se vogliono il duello in TV perché non aboliscono la Par Condicio?!"
Che c’entra il duello TV con la Par Condicio? Niente, ma al povero Bonaiuti non hanno dato altri argomenti per spiegare che Berly non lo vuol fare, il duello: giustamente, dal suo punto di vista, dato che è in vantaggio.
Intanto il Veltroni prova a forzare la mano: rifiutando di partecipare ad una prossima puntata di Porta a Porta ha costretto i vertici Rai ad annullare la puntata di stasera con Berlusconi.

Mi son perso Ulisse!

Opperbaccolinissima!

Mi son perso per strada il post su Ulisse!

E dire che avevo adeguatamente avviato l’oneroso compito – a lungo rimandato – con alcuni post-premessa destinati ad alleviare la pesantezza dell’insieme e del suo nòcciolo! Ed ecco, giunti al dunque, recuperati i riferimenti a Bruner e compulsato il nuovo e il vecchio Boitani, una sorta di terror vacui ha dilavato nell’oblio dell’accidia il mio intento, come non fosse mai stato. Pof! Sparaflashato!
Solo l’occasionale riemersione, dal fondo di una pila di movimentandi, del più intimo dei libri di Piero Boitani su Ulisse – quasi si spalancasse il fondo del mare ove il turbo dantesco scaraventa l’Odisseo affamato di sapere – m’ha riportato nel lago del cor quel còmpito in sospeso.

Aspetta, ora me lo segno su un foglietto, vai. ๐Ÿ˜‰

Mitico SIlvio /3

L’ultima furbata di Berly in campagna elettorale è, come è noto, la bufala su Alitalia. Mostrarsi come salvatore dell’orgoglio patrio è una bella trovata – specie nei confronti di chi non si rende conto della enormità della bufala. E naturalmente la sparata ha avuto anche l’effetto di far sparire dalla ribalta altri temi della campagna elettorale, sui quali la difficoltà del PdL era palpabile (basti vedere la più forte obiezione che riuscivano a fare a Veltroni: "Copia il nostro programma!").

Ma la genialata è un’altra: è aver ritirato in ballo il Governo Prodi, che se ne stava lì zitto zitto in disparte, facendo mancare con ciò il bersaglio più facile per la propaganda di Berly e soci.
Che sollievo per Bondi, Cicchitto, Gasparri e Fini poter attaccare di nuovo Padoa Schioppa a colpi di slogan, ed evitare di incrociare la dialettica sfuggente di SuperWalter!