Graphic novel – Città di vetro

Il terzo volume della collana di graphic novel proposta da Repubblica è "Città di vetro", tratto dal romanzo omonimo di Paul Auster e realizzato da David Mazzucchelli.
Anche questo è un libro notevole, come gran parte dei titoli della collana. Però patisce il fatto di essere l’adattamento di un romanzo. Sarà che la "Trilogia di New York"  di Auster (di cui "Città di vetro" è la storia più lunga) la conosco, perciò non ho potuto godermi l’intreccio coi suoi sviluppi da apparente noir.
Il racconto di Auster è decisamente "letterario", molto costruito e pieno di giochi di autoreferenzialità (c’è chi critica lo scrittore americano per questa esibizione di "cerebralità"), ed inevitabilmente il fumetto di Mazzucchelli, in molte delle sue tavole, diventa un racconto parallelo di illustrazioni con lunghe didascalie di testo. Però le idee del disegnatore sono davvero geniali, e il suo tratto a me piace molto. Forse il testo avrebbe potuto essere più sintetico, anche a costo di "tradire" il romanzo originale.
Il volume contiene anche una short story di Mazzucchelli, "Big Man", forse anche più bella come disegno.

Il secondo volume di questa encomiabile collana di Repubblica-L’Espresso.Coconino Press me lo sono perso, boja d’un mond lèder!

4 commenti su “Graphic novel – Città di vetro”

  1. Neanch’io amo molto questo segno “post underground” però lo ricordo come un bel pezzo di giornalismo a fumetti (ricordo ormai un po’ vago perché presi a suo tempo la parziale edizione Phoenix, non presi la Mondadori e mo’ ho preso questa, che però ne se starà per un po’ in pila con un mare di altra roba…)

  2. C’è ancora un paio di giorni per comperare in edicola Palestina di Joe Sacco… poi non è che ci si lamenta che ci è scappato anche quello?

  3. Il secondo volume di questa encomiabile collana di Repubblica-L’Espresso.Coconino Press me lo sono perso, boja d’un mond lèder!

    e ti è andata di culo, perché l’edizione rimontata di Blankets (ancorché rimontata dallo stesso autore e a un terzo del prezzo dell’edizione “vera”) per me resta una solenne fregatura… forse l’unico passo falso della collana (bisognerà vedere come sarà il rimontaggio dell’opera di Baru, ma potrebbe andare meglio)…

    Già in edicola Palestina di Joe Sacco.

I commenti sono chiusi.