Archivi categoria: letteratura

Letture 2009

La gran parte di ciò che ho letto nel 2009 è roba di pura evasione. La saggistica, con poche eccezioni, è rimasta in attesa. Ci sarà un perché.

Ho esaurito Pratchett, letto/riletto parecchia fantascienza classica e persino tutta la saga di Harry Potter.

La gran parte di queste letture, inoltre, sono ebook, letti con il Sony Reader. (Tra un paio di giorni mi arriva il Kindle e saprò dire le differenze, specie come usabilità.)

Dei titoli – elencati sotto – metto in evidenza questi qua:

Alcide Cervi e Renato Nicolai, I miei sette figli.
Ralf Dahrendorf, Quadrare il cerchio.
Georges Perec, 53 giorni.
Paolo Albani, Dizionario degli istituti anomali nel mondo.
Terry Pratchett, Going postal.
Giorgio Caproni, Il conte di Kevenhüller.

Vorrei dire due cose su ciascuna di queste letture, ma ora sono in ozio totale. Magari domani.

Letture 2009:
Terry Pratchett, Guards! Guards!.
Poul Anderson, Quoziente 1000.
Robert Sawyer, La genesi della specie.
J.K. Rowling, Harry Potter e i Doni della morte.
J.K. Rowling, Harry Potter E Il Principe Mezzosangue.
J.K. Rowling, Harry Potter E L’Ordine Della Fenice.
J.K. Rowling, Rowling Harry Potter e il Calice di Fuoco.
J.K. Rowling, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban.
J.K. Rowling, Harry Potter e la Camera dei Segreti.
J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale.
Giorgio Caproni, Il conte di Kevenhüller.
Raymond Queneau, La domenica della vita.
A cura di Elio Grazioli, Pop Art. Interviste di Raphael Sorin.
Alcide Cervi e Renato Nicolai, I miei sette figli.
Georges Perec, Teatro.
Ralf Dahrendorf, Quadrare il cerchio.
Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni di solitudine.
Alessandro Barbero, Federico il Grande.
Georges Perec, 53 giorni.
Paolo Albani, Dizionario degli istituti anomali nel mondo.
Marco Damilano, Lost in PD.
Giuseppe Salvaggiulo, Flop. Breve ma veridica storia del Partito Democratico.
Alessandro Barbero, La battaglia. Storia di Waterloo.
Luciano Canfora, La storia falsa.
Aa. Vv., I giorni di Roma.
Alessandro Barbero, Benedette guerre. Crociate e Jihad.
Raymond Queneau, I fiori blu
Terry Pratchett, Piedi di argilla.
Terry Pratchett, Eric.
Terry Pratchett, Maledette piramidi!.
Terry Pratchett, Carpe jugulum.
Terry Pratchett, Soul Music.
Robert A. Heinlein, La Luna è una severa maestra.
Robert A. Heinlein, Fanteria dello spazio.
Terry Pratchett, Masquerade.
Margherita Hack, Qualcosa di inaspettato. I miei affetti, i miei valori, le mie passioni..
Terry Pratchett, The Sea and Little Fishes.
Terry Pratchett, Reaper Man.
Terry Pratchett, Wintersmith.
Terry Pratchett, A hat full of sky.
Terry Pratchett, The Wee Free Men.
Terry Pratchett, Witches abroad.
Terry Pratchett, Going postal.
Philip José Farmer, Il fabbricante di universi..
Alfred E. Van Vogt, Crociera nell’infinito.
Philip K. Dick, Le tre stimmate di Palmer Eldritch.
Robert Silverberg, L’uomo stocastico.
Philip K. Dick, Il sognatore d’armi.
Clifford Simak, La casa dalle finestre nere.
GiuBe, Storia urbanistica di Pistoia2 – bozze.
Poul Anderson, Loro, i terrestri.
Robert Silverberg, l sogno del tecnarca.
Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano.
Gordon R. Dickson, La missione del tenente Truant
James Gunn – Jack Williamson, Un ponte tra le stelle.
Arthur C. Clarke, Le sabbie di marte.
Philip K. Dick, Utopia andata e ritorno.
Philip K. Dick, Guaritore galattico.
Philip K. Dick, Cronache del dopobomba.
Robert Heinlein, I figli di Matusalemme.
Robert Sheckley, Gli orrori di Omega.
Arthur C. Clarke, Voci da terra.
Philip K. Dick, Occhio nel cielo.
Isaac Asimov, Paria dei cieli.
Giampaolo Dossena, Storia confidenziale della Letteratura italiana. 2 – L’età del Petrarca.

Letture soft, molto soft, pure troppo

Vabè, ho pensato, ci provo, a leggere Harry Potter. Qualche parere che dice essere roba leggibile, quella della Rowling, l’ho trovato. E un po’ di lettura d’evasione, rapida, senza attenzione necessatia – da notte fonda – ogni tanto ci vuole.

Bene, dopo un par di centinaia di pagine direi che siamo al di sotto della soglia di leggibilità.

(E d’altra parte Pratchett l’ho esaurito…)


Link

Il nuovo blog di Gregorio Vasta (“L’urbanistica spiegata agli innocenti”, Fernandel editore).

A me il suo libro è piaciuto molto, e allora lo segnalo.

Due brani dal blog:

Si insedia un nuovo Assessore. Gli viene illustrato un quadro degli interventi in corso, delle tematiche più significative che si stanno affrontando, delle problematiche ancora aperte. Butta via tutto. “Non voglio sapere niente dei problemi! Voglio tenermi la mente sgombra per decidere!”

***

A metà luglio arriva un sms dal Comune. Se non confermiamo l’iscrizione del bambino all’asilo nido entro ventiquattr’ore, perdiamo il posto. Mia moglie è al mare, devo pensarci io. Telefono all’asilo, non risponde nessuno, sono in ferie probabilmente. Telefono in Comune, chiedo a che numero chiamare, mi rispondono: “è tutto sul sito”. Vado sul sito, non c’è niente. Richiamo in Comune: “ah sì, effettivamente ha ragione lei, sul sito non c’è niente”. Mi danno il numero dove chiamare. Non risponde nessuno. “Ah sì, le ho dato il numero sbagliato, quella scuola è chiusa. Vada direttamente in via Palermo, il numero non lo so”. Casualmente mi è saltata una riunione, così alle dodici meno dieci riesco ad andare lì. Scopro che chiude alle dodici in punto e quindi se casualmente fossi arrivato mezz’ora dopo addio iscrizione al nido. Va be’, sono fortunato. Confermo quindi l’iscrizione indicando come preferenza l’asilo di via Ariberto. “Ah, la devo informare”, mi fa l’impiegata, “che con via Ariberto si intende anche via Stendhal e via Paolo Sarpi.” “Cioè?” “Se indica Ariberto, può capitare anche nelle altre due scuole, ma non si preoccupi, sono vicinissime.” “Vicinissime? Be’, insomma, proprio non mi sembra, Stendhal è vicino a via Solari, zona Est, Paolo Sarpi al Monumentale, a Nord, Ariberto è vicino a Sant’Ambrogio, pieno centro, ci vorrà una mezz’ora di macchina come minimo, proprio vicinissime non mi sembra.” “Ah, se lo dice lei, sarà così. Sa, io non sono neanche di Milano.”

Periodici esercizi di critica pseudotassonomica

Ogni tanto i critici letterari aggiornano la lista degli scrittori bravi.

Chiaramente non scrivono, a tal fine, una lista di nomi. Spiegano, anche. Ultimamente si scrivono libri così e cosà, dicono. E li scrivono questo scrittore qua e quell’altro là.

Chiaramente ogni critico (o clan di critici) ha la propria, di lista. Ma non voglio mica fare sarcasmo. Volevo solo dire una o due cose riguardo alla serie di articoli “I nuovi narratori” la cui seconda puntata occupa oggi la principale delle pagine di cultura di Repubblica (“Il Littell che manca all’Italia” di Mario Desiati).

La tesi dell’articolo è che “gli anni Duemila della narrativa italiana saranno ricordati per il ritorno al reale“. Ovvero, nel segno di Saviano e di quelli che si possono in qualche modo avvicinare all’inavvicinabile modello di “Gomorra“.

Sinceramente non ho letto gli autori elencati da Desiati in questa lista. Però quella tesi l’ho già sentita, diversi anni fa, in forma di auspicio. Raramente i giovani critici resistono alla tentazione di dire come la letteratura a loro contemporanea dovrebbe essere (dire semplicemente com’è, in effetti, fa meno sensazione).

Non so se la tesi sia veritiera (dovrei vedere nel futuro, per saperlo). Non dubito che vi siano esempi, nella produzione narrativa italiana recentissima, di tale “realismo”. La letteratura italiana giovane ha vissuto una stagione di grande prolificità e un accesso senza precedenti all’editoria, nell’ultimo decennio (dal ’93-’94, diciamo?). Lingua e tematiche giovanil-giovaniliste sono il tratto caratterizzante di tale ponderosa produzione, con una vena maudit abbastanza adolescenziale riccamente rappresentata (con le ovvie eccezioni, chiaro).

Può darsi che questo “realismo” sia il tratto con cui la fortuna di quel decennio cerca di perpetuarsi, nella lettura di una certa critica prescrittiva? Per andare oltre gli estremi della fiction, una delle possibilità è passare al reality, no?
Non lo so, faccio un’ipotesi.

Certo, citare “Les Bienveillantes” come esempio di letteratura “realista” che fa i conti con i tabù di una società suona un po’ bizzarro. Littell viviseziona un tabù, non c’è dubbio, ma il realismo dove sta? Vien da pensare che sia la rottura del tabù (tipico tratto del soi disant maudit) ciò che si vuole evidenziare.
Chiaramente io sono prevenuto: la letteratura che apprezzo è tutt’altra. Nondimeno un equivalente italiano delle Benevole lo saluterei come un grande accidente (in positivo, intendo). Temo però che la strada del realismo non passi per tali vette.

DFWallace, il romanzo incompiuto: un frammento

Il New Yorker ha pubblicato un capitolo del romanzo a cui David Foster Wallace stava lavorando quando si è ucciso, 6 mesi fa. (Qua alcune scansioni del manoscritto.)

Il manoscritto del romanzo – intitolato “The Pale King” – verrà pubblicato integralmente nel 2010. “The Pale King” avrebbe dovuto essere un romanzo molto lungo. Wallace ci aveva lavorato sin dal 1997, pubblicando solo alcuni brevissimi estratti. La parte compiuta dell’opera (consistente in “parecchie centinaia di migliaia di parole“) dovrebbe essere circa un terzo del totale pianificato e mai realizzato.

wallace

Plichi da eBay

Ultimi acquisti librari su eBay, arrivati oggi:

J. Rodolfo Wilcock, “Fatti inquietanti“, Adelphi.

J. Rodolfo Wilcock, “Poesie“, Adelphi.

Osip Mandel’štam, “La quarta prosa“, Editori Riuniti.

Aa. Vv., “I giorni di Roma“, Laterza.

H.P. Luhn, deIl’International Business Mechanical Corporation, ha costruito un congegno elettronico che è in grado di “Ieggere” articoli (specialmente saggi di carattere scientico) e presentare all’istante un sommario o sintesi del loro contenuto, su un cartellino perforato, a scopo di classilicazione e archivio. La macchina prende nota di ogni parola del testo, e del numero delle volte che la parola viene ripetuta. Quindi scartando i vocaboli meno importanti, cioè articoli, congiunzioni e preposizioni, la macchina prepara un elenco delle parole che più si ripetono nel saggio. In seguito pondera i periodi del testo, uno per volta, scegliendone quelli che contengono un maggior numero di queste parole significative. L’insieme di questi quattro o cinque periodi costituisce per l’appunto il sommario che va stampato sul cartellino. Cosi viene peraltro soddisfatto il bisogno di classifacazione, che è una delle caratteristiche più spiccate della nostra epoca.
(Da “Fatti inquietanti” di J. Rodolfo Wilcock)

8845904253