Maanche

"Nel primo caso c’è la vita di un ragazzo che è stata spezzata ed è un episodio molto grave e sottovalutarlo sarebbe un errore molto serio; il secondo episodio è altrettanto grave e stabilire delle priorità è assolutamente sbagliato".

(Fini che dice che un pestaggio senza motivi è meno grave delle bandiere bruciate a Torino non vale la pena neanche commentarlo; o magari solo per notare che l’erede di Almirante fa in fondo solo quel che fa anche Alemanno quando va in visita alle Ardeatine e dice "La Resistenza non si discute": il neosindaco di Roma ha bisogno di accreditarsi come democratico, Fini cerca di accreditarsi come anti-antisemita.
E poi l’eguaglianza anti-Israele=antisemiti è una stronzata talmente grossa che al Gianfranco viene facile farla propria.)

Giornalisti

Sabato era la Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo (un’ennesima Giornata della memoria, che ormai ci vorrebbe un’altra Giornata per la memoria per ricordarsi tutte le Giornate della memoria). Il Tg1 ha mandato un servizio in cui scorrevano, sotto le immagini, i nomi dei giornalisti morti l’anno scorso nel mondo qua e là, in guerre, rivolte o esecuzioni mirate.

Non basterebbe invece tutto il palinsesto per far scorrere i nomi di quegli altri giornalisti, quelli che non fanno domande scomode ai potenti (o non li riprendono quando dicono fesserie); quelli che sanno bene cosa omettere senza bisogno di veline; quelli che metterebbero anche una cipolla (assieme al microfono) sotto al naso della vittima pur di vederla commuoversi;
quelli che vanno come pecore dietro alle agenzie (e scrivono che 20 miliardi diviso 38 milioni fa 52, salvo poi correggere in fretta almeno le pagine internet);
quelli che fanno i pastoni e i panini meglio d’un panettiere-farmacista;
quelli che "Ciccio e Tore", "le due Simone", "Alfredino"…
Quelli che  mettono gli incidenti stradali in cronaca nazionale per poter dire se  il guidatore era ubriaco; quelli che registrano 10 pareri per strada e poi scelgono quelli che  avvalorano il servizio;
quelli che, se il politico smentisce ciò che ha detto il giorno prima, va bene così, basta riferire la smentita…

(Poi uno dice "Perché hai smesso di fare il giornalista?"!)