Riduzione dei ministeri: Walter la spunta

Il taglio delle poltrone è stato approvato in Commissione Bilancio. Trovato un accordo nella maggioranza con il sostegno della Lega, ma l’eventuale provvedimento di legge sarà in vigore dal prossimo Governo (e vorrei vedere!). Accolta grosso modo la richiesta di Veltroni, dunque. Grosso modo.
In pratica si ripristinano le norme della Legge Bassanini: massimo 12 ministeri e 60 tra sottosegretari e viceministri.

A me, questa norma, – in generale – non mi garba per niente. Demagogia e accentramento. Populismo.

Credo sia chiaro che il risparmio di soldi pubblici non c’entra niente: non si fanno risparmi significativi tagliando qualche poltrona.
D’altra parte una maggiore efficienza nella gestione della Cosa pubblica non necessariamente si ottiene concentrando i poteri e le competenze: in genere la concentrazione significa delegare di più e avere meno controllo e trasparenza. Voglio dire che, se metti insieme le funzioni di 3 ministeri, ottieni di concentrare la responsabilità (e diminuire il controllo) del vertice ma non di ridurre il numero di consiglieri, portaborse, funzionari e segretari che di fatto gestiscono le competenze dei 3 ministeri.

Chiaramente anche la situazione attuale è inguardabile: il numero di poltrone governative è ora calcolato come il Massimo comun denominatore tra le "spettanze" dei vari membri delle coalizioni (se devo dare 5 poltrone a tizio, 2 a caio e 3 a Mastella mi ci vogliono almeno 30 cadreghini; altrimenti devo fare a fette qualcuno). È un altro bel risultato dell "Porcellum" elettorale (e un bell’amarcord dell’era del Pentapartito).

Comunque, se la Commissione Bilancio ha ripreso interamente la riorganizzazione delle funzioni come prevista dalla legge Bassanini (1997), allora potrebbe funzionare: l’accorpamento delle competenze previsto in quella riforma era esplicitato ministero per ministero e fatto cum grano salis.

Sia chiaro comunque che si tratta di una decisione che serve all’efficienza e alla moralità; non al risparmio.

[Nella foto, Franco Bassanini]

2 commenti su “Riduzione dei ministeri: Walter la spunta”

  1. non ho detto che non si risparmia, ho detto che non lo si fa per risparmiare, dato che il risparmio è insignificante per il bilancio dello Stato.

  2. Visto che inefficienze e amoralità portano a lievitare le spese, efficienza e moralità dovrebbero indirettamente portare un risparmio.

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