Demagoghi, populisti e greggi in grande spolvero, sul web e non solo, riguardo al DL sull’editoria approvato dal Consiglio dei Ministri. Ne ho lette di tutti i colori (LOL!). I commenti più divertenti (involontariamente) vengono da chi prende per buono tutto ciò che spara BeppeGrillo.
Per esempio: il DL abolisce l’obbligo di registrazione in Tribunale con indicazione di un giornalista iscritto all’Albo (art. 31); e qualcuno del gregge di Grillo, ho letto, denuncia il contrario, cioè che il DL obbligherebbe anche i blog ad avere un giornalista come responsabile e a registrarsi in Tribunale. (doppioLOL!)
Anche tra i politici c’è stata una sollevazione a difesa (?) del web: da parte degli opportunisti di professione (Verdi), degli opportunisti dell’ultima ora (Di Pietro) e di vari altri esponenti del Parlamento in cerca di facile consenso (o semplicemente disinformati).
Il testo della legge pare che lo abbiamo letto in pochi, ma tutto ‘sto allarmismo è esagerato (mi ci metto anch’io col post precedente, toh): non solo gli scopi del DL sull’editoria sono chiaramente altri (evitare le concentrazioni di mercato, deregolamentaree attualizzare l’accesso all’informazione, calmierare il prezzo dei libri (*)), ma da parte del Governo ci sono state ampie rassicurazioni riguardo al non coinvolgimento degli utenti internet individuali (né blog né siti web sono citati nel testo) nella legge. Considerando che il testo è da votare (ed emendare) in Parlamento, c’è ben poco di cui preoccuparsi.
Tuttavia è vero che il Governo ha cercato di allargare la responsabilità di ciò che si pubblica (nel caso di diffamazioni, procurato allarme, reati finanziari) anche al web. È un tentativo vano e ingenuo: o se ne accorgeranno e cambieranno il testo o questo resterà lettera morta.
Però è tutto qua.
(*) C’è tutta una parte del DL dedicata a questo.
oh, finalmente qualcuno che almeno si è prestato a leggere l’art.1 recante le finalità del ddl prima di iniziare a creare allarmismo in rete
grandeee 😉
no, così 🙂
pistoia? qua sì, perché?
Pistoia?
fiuuuu, ti immagini, anche i parlamentari, mogli e figli avranno un blog…
Figurati se..