Promemoria per le genti – inutile

Per la serie Cose Che Ogni Tanto Vanno Ricordate, ripeto qua la falsità dell’orrido pregiudizio noto come Post hoc, propter hoc. Ovvero, se una cosa accade dopo un’altra allora la seconda è effetto della prima.
Pare evidente, che ciò sia falso, no? Pare. Ma invece la maggioranza degli homo sapiens se ne dimentica spesso, ed è disposta a credere fermamente nel contrario.

Del resto non è facile rinunciare – con cognizione – all’unico strumento che istintivamente si usa per riconoscere ciò che è vero da ciò che è falso: la propria esperienza. E la mancanza di una diffusa cultura scientifica di base fa il resto.

In verità faccio questo post pedante ispirato dalla notiziola estiva secondo cui cala il ricorso alla medicina alternativa tra gli italiani. La fiducia in tali pratiche (omeopatia, fiori di tizio, medicina cinese, chiropratica e tante altre bubbole) si fonda infatti sulla non applicazione del criterio in questione: se un evento accade nel tempo dopo un altro evento (anche se accade sempre) questo non basta per provare che tra i due eventi c’è una qualche relazione, tanto meno una relazione di causa-effetto.
Il credente (perché di pura fede si tratta) nelle Medicine alternative, invece, ragiona così: Uso il tal farmaco omeopatico e guarisco, quindi il farmaco mi ha fatto guarire. (Oppure: vado dal pranoterapista e poi sto meglio, quindi lui ha davvero il potere che dice di avere; chiedo la grazia alla Madonna e guarisco da un male incurabile, quindi la Madonna ha fatto il miracolo; etc.)

La difficoltà di fondo, nell’accettare il criterio suddetto, sta nel fatto che esso può generare dubbi irrisolvibili, cioè porta a situazioni in cui  non si è in grado di stabilire se una cosa è vera o falsa. Il dubbio, l’ignoto, l’imponderabile sono cose inquietanti per l’animale sapiens; istintivamente (forse geneticamente) da rifuggire.
Meglio allora avere una risposta, una spiegazione – anche se inventata. Tra la ragione che gli dice che della sua malattia non conosce la cura e il guaritore che gli assicura il contrario e gli spiega perché e percome, l’animale sapiens è naturalmente attratto dal secondo; e se poi l’esperienza personale del malato sembra avvalorare ciò che il guaritore dice, l’attrazione diventa irresistibile.

Purtroppo ci sono parecchie situazioni in cui l’esperienza personale è oggettivamente di scarso aiuto; e arricchirla dei racconti degli amici e conoscenti non sposta di una virgola il fatto.

Ma l’italico bipede vive felice ignorando tutto ciò e arricchendo omeopati, guaritori, cartomanti e paragnosti d’ogni foggia e colore. Perciò dubito che la notiziola di cui sopra sia indice di accresciuta cognizione.