Intellettualoidi

Nell’ordinare su Ibs le 100 poesie di Mari, ho aggiunto al pacchetto il divertente libretto che Paolo Mauri ha recensito, una settimana fa, nell’inserto libri de La Repubblica: "Intellettualoidi di tutto il mondo unitevi", di Corinne Maier.
La rece mi ha lasciato tuttavia una perplessità: Mauri, citando la Maier, parla della cosiddetta ‘beffa di Sokal’; poi dice che la tesi del libro è che ci sono pseudointellettuali che nascondono dietro parole forbite e discorsi contorti e incomprensibili la propria pochezza. Bene, ma Sokal ha mostrato una cosa molto diversa: ha mostrato cioè che ci sono discipline che, per propria natura e anche ai massimi livelli, amano il parlare contorto, ambiguo e massimamente oscuro al punto da non saper distinguere un testo assolutamente privo di senso da uno significante, seppur criptico (cfr. Sokal e Bricmont, "Imposture intellettuali").
Insomma, la Maier (che credo scriva soprattutto librini divertenti dalle miti pretese, per la cronaca), a quanto ho capito, fa le pulci ai parvenu del mondo culturale; mentre Sokal ha smascherato una parte assolutamente accademica e ufficiale di quel mondo.

Ok, quando mi arriva vedrò se, come probabile, sono io che non ho capito UBM.