Il prossimo 5 febbraio saranno 40 anni dalla morte per suicidio di Violeta Parra.
Mi chiedo se su qualche giornale italiano uscirà un pezzullo per ricordarla…
Mi chiedo se su qualche giornale italiano uscirà un pezzullo per ricordarla…
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linda
Esiliata del Sud – Patricio Manns, Violeta Parra
Ho lasciato un occhio a Los Lagos
per un disguido casuale;
l’altro è rimasto a Parral
tra i vini di un’osteria.
Ricordo che molte stragi
da bimbo vide l’anima mia;
miserie e tradimenti
annodano i miei pensieri.
Tra le acque e il vento
mi perdo in lontantanza
Il mio braccio destro a Buin
è rimasto, gentili ascoltatori.
L’altro dalle parti di San Vincente
è rimasto, non so a quale scopo.
Il mio petto a Curacautín
lo vedo in un giardinetto,
le mani, a Maitencillo
salutano Pelequén.
La camicia a Perquilauquén
raccoglie pesciolini.
Mi si impigliò a San Rosendo
un piede svoltando dietro un angolo.
L’altro nella Quiriquina
mi si è sprofondato nel mare.
Il mio cuore scontento
batté con pena a Temuco
e ha pianto a Calbuco
di freddo, per una gelata.
Vado e dirigo il passo
al pendio di Chacabuco.
Lascio i miei nervi a Graneros
il sangue a San Sebastian,
e nella città di Chillán
la calma mi scese a zero.
I miei reni a Cabrero sono
distrutti da una passeggiata
e in una strada di Itata
mi si è rotto lo strumento.
E tiro dritto per Nacimiento
una mattina d’argento.
Sbarcando a Riñihue
Han visto Violeta Parra
senza corde nella chitarra
senza foglie nel colihüe.
Uno stormo di chirihue
Le venne a dare un concerto.
Traduzione ad opera del gruppo Nueva Cancion Chilena In Italia
gabry, in effetti. non ciavo pensao
herr heff, ce n’è più di una ma quella nota è Exilada del sur, che è anche di violeta parra
strano il parallelismo esistenziale con gabriella ferri, vero?
c’è una canzone degli Inti Illimani che parla di Violeta Parra, credo