Via del ladro, n°2007

Intitolare una strada a Bettino Craxi? Spero sia solo un botto di fine anno.
Però, chi lo sa, magari l’opera di riabilitazione del Cinghialone – in corso da un pezzo, al di là delle patetiche sparate della figlia Stefania o dell’On. Chiara Moroni – arriverà anche a quello.
Ciò che non poté la prescrizione legale lo può fare facilmente la rimozione della memoria storica.

craxi_berluska1 Quando è morto, latitante in Tunisia, Craxi aveva sul groppone una situazione giudiziaria da far impallidire Al Capone. Due condanne definitive (una a 5 anni e sei mesi per le tangenti Eni-Sai e una a 4 anni e 6 mesi per la tangenti della Metropolitana milanese), almeno quattro procedimenti ancora aperti (Enimont, Conto Protezione, Evasione fiscale e Enel); tre assoluzioni a Milano (All Iberian, tangenti Cariplo e Finanziamenti festa dell’Avanti) ed una a Roma (vicenda Intermetro). Ed ancora: cinque ordini di custodia cautelare pendenti, di cui due, relativi alle inchieste Enel ed Eni-Montedison, annullati dai magistrati milanesi nel novembre scorso, un terzo convertito in arresti ospedalieri. (da Il Resto del Carlino)

Le condanne ebbero tutte prove e testimonianze  a volontà; comprese quello in cui si diceva e si deduceva che i soldi delle tangenti Craxi li usava in buona parte per sé e per la sua corte di faccendieri, "ballerine" e servi vari. Tutto nero su bianco. Sentenze esplicite, al di là della condanna. Testimoni e documenti resi pubblici e passati anche in TV ("Un giorno in Pretura", in una serie di puntate storiche).

Insomma, Bettino è stato un ladrone, oltre che il primo propugnatore dell’arroganza come metodo di far politica. Un uomo di potere perfettamente inquadrato da Enrico Berlinguer già nel 1976, quando lo definì "un avventuriero" ("Un pugno di avventurieri si è impossessato del PSI"). Altro che povero esiliato perseguitato dal giustizialismo!

Ora, a 7 anni dalla sua morte e a 15 anni da "Mani pulite" può certamente venir meno l’incazzatura e lo schifo nei suoi confronti. Ok, Craxi è morto, il suo bottino all’estero se l’è mangiato un po’ Maurizio Raggio e un po’ chi lo sa. Forse si potrebbe chiudere quella pagina (non dimenticarla!) e cominciare a considerare storicamente anche i meriti del fu leader del PSI.
Ma da questo a perpetrare un completo revisionismo storico e intitolare addirittura al ladro e corruttore Craxi una pubblica via…!

Perché invece non gli viene intitolata un’ala del carcere di San Vittore a Milano? E’ il posto adatto, e sarebbe un modo per farcelo finalmente entrare, in quel carcere.

(Sull’argomento entra più nel dettaglio questo post.)

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