Le cicale con le tasche sempre piene

Da almeno 15 anni chiunque senta anche vagamente parlare dello stato dei conti pubblici italiani ode una costante, un tormentone, una sorta di maledizione fatale da cui dipendono tante delle difficoltà e delle ristrettezze di tali conti: il debito pubblico.
Quasi fosse un cieco Molok o un crudele tiranno che impone la sua decima, il Debito sta lì a castrare le possibilità dello stato sociale e del rilancio economico. Il Debito è superiore al PIL. Il Debito è uno strozzino che chiede totmila euro ad ogni bambino che nasce. Il Debito ci declassa, ci sputtana; ha già messo le mani su ciò che produrremo negli anni a venire.

Ma ‘sto debito pubblico, ma chi cazzo l’ha fatto?
Chi sono quei disgraziati che si sono indebitati al punto che lo Stato italiano continua oggi a pagare gli interessi e ad indebitarsi per pagarli? E quando? E’ il caso di ricordarlo.

Un grafico centrato sugli euforici anni ’80 aiuta a individuare il momento in cui il bilancio pubblico è stato buttato a puttane:

debpubb sul pil80-94

 
All’inizio del decennio il debito pubblico era il 60% del PIL. Una situazione quasi ideale. Nel 1991 lo ritroviamo intorno al 110%: poco più di quanto è oggi.
Per 10 anni, infatti, i governi della coalizione nota come Pentapartito (DC, PSI, PRI, PSDI, PLI) hanno allegramente speso e sparso. I soldi finivano? Si facevano altri debiti (vendendo BOT e CCT). C’era da pagare gli interessi su quei titoli? Se ne vendevano degli altri! C’era da finanziare dei lavori il cui costo era cresciuto del 1000% rispetto al preventivo (tangenti incluse, si presume)? Basta fare qualche altro debito!

Ora, chi erano i politici che hanno governato l’Italia in tal modo, lasciando un’eredità di segno negativo che dura ancora oggi?
Per ricordarlo basta aggiungere dei nomi e delle facce al grafico di sopra:

debpubb sul pil80-94 con foto

I governi più lunghi di quel periodo furono quello di Bettino Craxi (quel signore pluricondannato per corruzione che si tenta di riabilitare) e quello di Giulio Andreotti (quel signore che un mese fa si voleva eleggere Presidente della Repubblica).

Eh, così, per promemoria.

5 commenti su “Le cicale con le tasche sempre piene”

  1. Ineccepibile. Non è facile far diventare chiari questi numeri.Solo un piccolo refuso: Andreotti era candidato alla presidenza del senato (ma il risultato non cambia).

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