Dopo vari giorni di proteste, scontri e incidenti, grande manifestazione oggi in molte città della Francia contro la legge sul contratto di primo impiego (contrat première embauche, CPE). Complessivamente, un milione e mezzo di manifestanti secondo la Confédération Général du Travail (CGT), 500.000 secondo la Polizia. La notte scorsa si sono verificati ancora scontri tra gli studenti e le Forze dell’ordine, con danneggiamenti e barricate a Parigi e in altre città.
Dopo la manifestazione di oggi, senza incidenti, gli organizzatori hanno dato 48 ore al primo ministro Villepin per ritirare la CPE; il Governo si dichiara disposto a negoziare.
La cosa buffa – si fa per dire – è che finora l’informazione italiana ha per lo più trascurato il processo per cui la rivolta dei giovani delle università francesi si è andata incanalando in una forma di pressione politica efficace che coinvolge tutti i partiti di sinistra e la CGT e che ha fatto precipitare i consensi verso il governo e il primo ministro Dominique de Villepin; il quale, appunto, benché continui a rifiutarsi di ritirare la legge contestata, accetta adesso di modificarla.
I giornali italiani hanno preferito dar spazio alle rievocazioni del maggio ’68 e ai paralleli o distinguo rispetto ai moti delle banlieues di tre mesi fa – per non parlare dei telegiornali!
Invece questa "normalizzazione" della protesta studentesca è l’elemento più significativo della vicenda che si sta evolvendo oltralpe, e la forza di pressione politica che sta esercitando si fa sentire sul governo di destra Chirac-Villepin che è già da parecchio tempo in calo di consensi.
In attesa di vedere cosa sarà di Villepin, del CPE e della mobilitazione studentesca, ecco qua un divertente video satirico-parodistico sul primo ministro francese.
dipende. se in Italia ci fosse un movimento con un obiettivo preciso, tipo una legge, il csn prenderebbe le distanze dalle eventuali violenze e appoggerebbe la causa.
se succedesse in Italia, il centrosinistra prenderebbe le distanze dai manifestanti. quindi nemmeno a loro conviene che si sappia cosa succede esattamente.