Johan, Malung, Granäs, Vättern e i loro amici

Ovvero: ho passato 4 ore all’Ikea; ed ivi, lasciando in cambio un addebito Visa di 360 euro, ho più o meno completato gli arredi della mia nuova casa-da-single-studio-laboratorio.
Mi rendo ben conto che della cosa a nessuno potrà fregar di meno che a voialtri per di qua casualmente transitanti.
Mi rendo conto inoltre di aver detto in passato che la modalità blog-diario non fa per me.
Capisco infine che un post come questo non può verosimilmente andare a parare da nessuna parte – a meno che non pubblichi foto e link dal catalogo Ikea 2005-2006 (e che ora mi metto a fare pubblicità gratis? pfui!)
Mi è chiaro che, anche allungando il brodo come sto facendo, difficilmente potrà venirmi in mente qualcosa di sostanziale con cui dare senso a quanto sin qui digitato.
Quindi:
il racconto breve intitolato "Le avventure di Johan, Malung, Granäs, Vättern e dei loro amici" (profilo di alcuni disadattati le cui difficoltà di relazione sono affini alle caratteristiche dei mobili Ikea dallo stesso nome) lo rimando a domani.