Archivi categoria: io

Tanti saluti

Lascio la tessera del PD, che avevo sin dal 2008. Non avevo mai avuto tessere di partito, prima di questa.

Lascio questa tessera perché il PD locale, di Pistoia, è governato da una oligarchia di arrivisti provenienti dai partiti precedenti al PD e disposti a tutto per continuare la propria carriera personale. Non c’è alcuno spazio per fare alcunché. Le uniche attività ammesse sono “correre per la data poltrona”, “aiutare tizio a correre per la data poltrona”, “danneggiare caio nella corsa alla data poltrona”. Fine. Tutto il resto è, o ininfluente, o visto comunque per gli effetti che può avere per la carriera di qualcuno.

Questo è quanto ho verificato in prima persona, senza partire da pregiudizi su tizio e caio. In vista delle prossime Elezioni comunali, il carrierismo spregiudicato si appresta a festeggiare la sua apoteosi. Quindi, tanti saluti. Ho di meglio da fare che sprecare tempo a fabbricare foglie di fico per gli arrivisti.

Chi, avendo visto come me le cose di cui ho appena scritto, decide tuttavia di restare dentro il PD a contrastare l’egemonia dei giovani carrieristi (che sono peggio di quelli vecchi), ha le sue valide ragioni che comprendo bene. Non esco dal PD perché mi fa schifo vedere l’ipocrisia quotidiana e spudorata; è politica, figuriamoci! Esco perché credo di poter fare di più dall’esterno; e credo di aiutare le molte persone perbene che ci sono in questo partito, e che ci resteranno, denunciandone le degenerazioni.

E poi il panorama della politica sta cambiando. Crisi dei partiti, della rappresentanza, della democrazia. Nodi che vengono al pettine come effetto di una crisi economica alla quale la politica non è in grado di dare risposta: troppi politici sono incompetenti, incapaci o disonesti. E sono i partiti così come sono diventati che fanno sì che incompetenti, incapaci e disonesti facciano luminose carriere. Non si tratta di “mele marce”. E credo che anche in PD subirà le conseguenze di tutto ciò.

Non sono un patriota

Prima che si entri nel vivo dei festeggiamenti per il 150° dell’unità d’Italia – con l’eventuale revival di certa retorica nazionalista – vorrei ribadire pubblicamente che non ho mai avuto alcun senso della “patria”.

Ogni forma di nazionalismo e campanilismo mi dà fastidio. L’orgoglio dell’appartenenza ad un Paese [regione][città] (come se ci fosse un merito!) mi suscita sarcasmo. Gli appelli all’amor patrio e ai sentimenti legati al suolo natìo li trovo imbarazzanti.

Ciò non significa che io coltivi una qualche esterofilia, che aspiri a dichiararmi “cittadino del mondo” (che senso avrebbe?) o che idealizzi modelli anarchici.

Ho un normale senso di appartenenza verso territori sia sociali che geografici, a cerchi concentrici e con criteri del tutto individuali. Come tutti. Ritengo che i popoli siano definiti dalla lingua e che gli Stati siano forme organizzative; ma trovo che né i primi né i secondi meritino troppa devozione ed enfasi.

L’appartenenza ad un insieme sociale può essere un dato oggettivo (es.: tutti quelli coi capelli biondi) ed avere anche un significato (es: abitanti di una città il cui reddito è tot). Per riconoscere questi insiemi – e riconoscerne l’utilità, a volte – non c’è alcuna necessità di far leva sui sentimenti, specie su quelli sensibili alla retorica.

Io poi, da molti anni, ho anche perso ogni interesse per il calcio…!

La mostra – Foto

Aperta la mia mostra domenica 15. Ottima inaugurazione, direi.

(Resta aperta fino al 5 dicembre, in via dell’Ospizio 26/28 a Pistoia.)

Equilibrista, bronzo
Equilibrista, bronzo
Bambino che dorme in un fumetto, terracotta e carta
Bambino che dorme in un fumetto, terracotta e carta

Viandante con lanterna di lettere, ottone

veduta

Letture del 2008

I libri che ho letto nel corso dell’anno che sta sgocciolando via sono quelli elencati sotto.

Di rilievo, nell’elenco, cito la rilettura (completa, stavolta) de L’arcobaleno della gravità di Thomas Pynchon, monumentale opera surreale e grottesca che però dovrei rileggere per apprezzarla meglio (una lettura troppo frammentaria non è adatta a questo libro).

Poi è d’obbligo ricordare la lettura di moltissimi dei romanzi di Terry Pratchett (una piacevole scoperta, specie in lingua originale); anche i romanzi di Douglas Adams successivi alla Guida galattica li ho letti quest’anno, con grande spasso.

Ma direi che la cosa rilevante, nelle letture 2008, è il fatto che 36 dei 59 titoli letti siano in formato e-book (e probabilmente qualcuno mi sono dimenticato di annotarlo). E, considerando sia gli ebook gratuiti che quelli venduti a basso prezzo, direi che il mio lettore di ebook Sony Reader ha già ampiamente ammortizzato il suo costo.

2008

Alessandro Barbero, Barbari – Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano.
Alessandro Barbero, Carlo Magno.
Alessandro Barbero, 9 agosto 378. Il giorno dei barbari.
Georges Duby, Le origini dell’economia europea.
Michel Houellebecq, Le particelle elementari.
Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria.
Luciano Canfora, Giulio Cesare.
Umberto Eco, Sator Arepo eccetera.
Thomas Pynchon, L’arcobaleno della gravità.
Vernor Vinge, Rainbows End.
Terry Pratchett, Wyrd sisters.
Terry Pratchett, Monstrous regiment.
Luciano Canfora, Libro e libertà.
Desmond Morris, La scimmia nuda.
Luciano Canfora, 1914.
Pulsatilla, Giulietta Squeenz.
Terry Pratchett, Hogswatch.
Rex Stout, Abbiamo trasmesso.
Rex Stout, Troppi clienti!.
Terry Pratchett, Teatro di crudeltà.
Terry Pratchett, Il piccolo popolo dei grandi magazzini.
Terry Pratchett, Night Watch.
Terry Pratchett, The fifth elephant.
Terry Pratchett, Jingo.
Kurt Vonnegut jr., Madre notte.
P. K. Dick, Ubik.
James Gunn, Si garantisce la felicità.
Terry Pratchett, Feet of clay.
Terry Pratchett, L’arte della magia.
Terry Pratchett, La luce fantastica.
Terry Pratchett, Mort l’apprendista.
Terry Pratchett, The colour of magic – The graphic novel.
Piergiorgio Odifreddi, Perché non possiamo dirci cristiani.
Terry Pratchett, Uomini d’arme.
Francesco Guccini, Cittanòva Blues.
Terry Pratchett, A me le guardie!.
Desmond Morris, Il cane, tutti i perché.
Arthur C. Clarke, 2001, odissea nello spazio.
Douglas Adams, Praticamente innocuo.
Douglas Adams, Addio e grazie di tutto il pesce.
Douglas Adams, La vita, l’universo e tutto quanto.
Douglas Adams, Ristorante al termine dell’universo.
Kurt Vonnegut, Mattatoio n°5.
Arthur Conan Doyle, The hound of Baskervilles.
Robert Luis Stevenson, Treasure Island.
Arthur Conan Doyle, A study in scarlet.