Non aveva un bell’aspetto

Sami Mbarka Ben Gargi era detenuto nel carcere di Pavia si riteneva innocente. Perciò aveva iniziato il 5 luglio uno sciopero della fame con l’intenzione di “lasciarsi morire”. In effetti martedì 8 è morto. Di inedia. Inutili i tentativi, evidentemente tardivi, di sottoporlo a flebo tramite TSO (Trattmento Sanitario Obbligatorio).

Senza entrare nel merito delle condanne per cui Ben Gargi era in carcere (finiva di scontare una pena per reati di droga, era in custodia cautelare per un’accusa di stupro), fa una certa impressione che un detenuto in un carcere italiano muoia per sciopero della fame.

Chiaramente, come ha sottolineato, per giustificarsi, il direttore del carcere, il 41enne tunisino aveva il diritto di rifiutare acqua e cibo. Sono d’accordo. Ciò che mi chiedo è dove siano quegli esponenti del centrodestra (e anche del centrosinistra) che si sono battuti leoninamente perché Eluana Englaro fosse nutrita a forza e artificialmente, che hanno votato compatti un Decreto legge respinto poi dal Presidente Napolitano, che hanno gridato (Quagliarella) che Eluana era “stata ammazzata”;  e che hanno detto (Berlusconi) che  andava tenuta in vita, nonostante avesse espresso una volontà in senso opposto perché “è viva, ha un bell’aspetto e potrebbe persino avere figli”.

Dove sono ora i cattolici scandalizzati e pronti a ficcare tubi in gola a chiunque osi rinunciare al dono divino della vita? Dove le Dorine Bianchi o le Paole Binetti? Non vedo le agenzie di stampa con i loro proclami dettati dalla coscienza…

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