PD e pamphlet

Almeno due semi-instant book hanno raccontato la tragicommedia del PD dopo le dimissioni di Walter (se ce ne siano altri, ignoro): “Flop – Breve ma veridica storia del Partito Democratico“, di Giuseppe Salvaggiulo, e “Lost in PD – Partito Democratico: chi lo ha fatto, chi lo ha distrutto, chi lo ricostruirà“, di Marco Damilano.

Entrambi i libri ripercorrono le vicende del PD dalla sua nascita (o prima) fino a due-tre mesi fa. Entrambi sono pamphlet giornalistici, nel senso che fanno colore mettendo in evidenza con arguzia e sarcasmo tutti gli “incidenti”, le sconfitte, le contraddizioni accumulate dal PD di Veltroni in poco più di un anno (che è un po’ sparare sulla croce rossa, diciamolo). Ma il libro di Salvaggiulo è un poco più composto e organico; quello di Damilano fa più ricorso al gossip o alle dichiarazioni ritagliate dai contesti. Nondimeno, entrambi sono spietati nel raccontare il fallimento di WV e le macerie che si è lasciato alle spalle.

Purtroppo ad entrambi gli autori è bastato raccontare i fatti e cucinarli neanche troppo, per ottenere storie che fanno amaramente sghignazzare persino i militanti. Chiaramente i ritratti dei molti leader e leaderini che passano in queste pagine sono molto sopra le righe e abbondano i cliché; e anche gli aneddoti sono scelti con l’occhio alla commedia: si tratta di instant-book giornalistici, non di ricerche storiche.

Ma le debolezze e gli errori dei primi 15 mesi del PD vengono fuori tutti: dalle molte scelte veltroniane attente solo all’immagine, alla mancanza di identità del nuovo partito, all’incapacità a prendere posizioni forti su temi assai sentiti, alla mancanza di coraggio (o di forza) di Walter Veltroni nel suo tentare sempre di non scontentare nessuna delle correnti interne.

Naturalmente non manca la lunga lista dei guai giudiziari degli amministratori locali del PD: Abruzzo, Pescara, Firenze, Napoli, Ancona, Genova. Vicende che hanno lasciato sicuramente un segno profondo nell’elettorato PD. Così come sono impressionanti gli aneddoti degli scontri tra capibastone e fazioni interne, nelle varie realtà locali: un quadro che, specie nel libro di Damilano, appare probabilmente peggiore di quello che è, ma che tocca un altro elemento – il degrado della classe dirigente – sicuramente assai sentito dalla base.

Giudizio: testi agili e istruttivi, se si prendono per quello che sono.