L’harem

“Ecco, se si vuole davvero capire perché Veronica Lario, annunciando il suo divorzio, parlasse di “divertimento dell’imperatore”, di “vergini che si offrono al drago” e di un paese che “per una strana alchimia” permette tutto al suo capo, si può partire da qui. Dai racconti sull’ultimo dell’anno 2007 a villa La Certosa, registrati da “L’espresso” dietro garanzia di anonimato, e da quelli sulla corte di giovani donne di cui si circonda il Cavaliere.”

via L’harem di Berlusconi | L’espresso.

Un delinquente a Palazzo Chigi

“…ha agito certamente da falso testimone da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse, o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall’altro ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico.”

Motivazioni della sentenza del processo contro David Mills. (Qui il documento completo.)

berly

Partito Democratico: movimenti di truppe precongressuali

I “Piombini”(*) presentano un loro documento (che sembra già una mozione congressuale) e annunciano una conferenza aperta per il 27 giugno a Torino.

I “Quarantenni”(*) raccolgono adesioni su Facebook (” L’adesione al gruppo costituisce sottoscrizione al documento“? Dài, evitate queste fesserie!) e indicono una convention a Roma il 3 luglio.

(Giusto per dovere di cronaca: Marione Adinolfi, eliminato dal torneo di poker, rilancia candidandosi alla segreteria del PD. )

(*) Nomignoli. Si fa per intendersi, eh?

I quarantenni del PD

Un gruppo di parlamentari e dirigenti del Partito Democratico ha presentato un documento che suona già come una mozione congressuale.  Tra questi “quasi-giovani” c’è anche Sandro Gozi, ovvero quello che mi è sembrato fin qui più serio tra i cosiddetti “contemporanei”. C’è anche, però, Giovanna Melandri. Mah. Vabè. Vediamo un po’ cosa fanno. Dato che un po’ di lavoro nel PD lo sto facendo anch’io, nel modesto àmbito provinciale, bisogna bene che segua questi fermenti. Sperando che il congresso si faccia, a ottobre.

I quarantenni hanno anche creato l’immancabile gruppo su Facebook.

Altri semi-giovani, quelli indissolubilmente apparentati a Scalfarotto e un po’ troppo – a mio parere – ambiziosi, non l’hanno presa bene.

Il dopo-Piombino, insomma, mostra già una spaccatura; ma forse salutare. Non so, bisogna vedere.

Come si fa a denunciare Maroni?

Lo chiedo agli esperti di Diritto e Diritto internazionale. Considerando che il Ministro degli Interni ha recentemente infranto svariate leggi e convenzioni internazionali rimandando in Libia 230 clandestini intercettati nel canale di Sicilia senza accertarsi se tra essi vi fossero rifugiati o richiedenti asilo politico. Maroni ha annunciato l’operazione parlando di “risultato storico” e di “una svolta nella lotta all’immigrazione clandestina”.

Scarse le notizie sulle reazioni dell’opposizione sui mass media. Bindi, Zaccaria ed altri hanno denunciato l’illegalità e l’infamità nella decisione di Maroni; ma non mi pare che ci sia la volontà di reagire contro questa vera e propria deportazione con tutti i mezzi possibili.

Per altro Piero Fassino ha preso una posizione assai meno rigida, dicendo che sì, i clandestini andrebbero identificati tutti e accolti i rifugiati politici; ma che però fare ciò in mare è una procedura “molto complessa e molto difficile da gestire.

Anche Franceschini lancia l’allarme-regime

L’8 giugno, se ci sarà netto disequilibrio tra maggioranza e opposizione, ci sveglieremo in una repubblica asiatica.” Lo dice Dario Franceschini in questa intervista al Corriere.

Non posso che essere d’accordo, visto che lo scrivo da mesi. Anche se magari quella di Franceschini è solo una strategia di campagna elettorale (la stessa strategia usata da Berlusconi quando, tante volte, ha cercato di spaventare l’elettorato parlando del rischio di mandare i “comunisti” al governo).

E sono d’accordo, e applaudo, anche con queste parole del segreDario: «…Non è un alibi ricordare che, dal ’94 a oggi, ogni partita elettorale è truccata, perché si svolge in condizioni totalmente anoma­le. Se McCain avesse affrontato Obama avendo il controllo delle tv e di una par­te crescente dell’apparato finanziario e produttivo o cento volte in più di fondi per le campagne elettorali, avrebbe for­se perso? Il problema non è solo la tv. In Italia si stanno assuefacendo anche i mondi che contano. Noi siamo ancora qui a contare i secondi che ci dedicano i vari tg, peraltro con un disequilibrio ver­gognoso, ma intanto la tv in questi vent’anni ha costruito un modello socia­le: non ha solo informato, ha formato gli italiani a gerarchie di valore e di com­portamento. Eppure a Berlusconi non basta: attacca Sky, blocca la concorren­za. Il degrado populistico si intreccia con il degrado morale, e comporta un forte rischio neoautoritario».

L’unica obiezione che mi verrebbe di fare è questa: come si concilia, caro Dario, questo allarme-regime con la scelta di votare “sì” al referendum elettorale? (Ricordo anche che il PdL ha dichiarato che, se al referendum vince il “sì”, la legge elettorale che ne risulta non si tocca.)