Un altro passettino verso il regime/3 (Per i cattolici del PD)

Ancora non si è organizzata la protesta contro l’infame legge che consente ai medici di denunciare i clandestini che vanno a farsi curare, che ecco Berlusconi rilanciare con un colpo ancora più forte contro la democrazia e la civiltà.

Cogliendo al volo la sfida lanciatagli ieri da Napolitano nella lettera con cui auspica che non si usi un decreto legge sul tema del testamento biologico e dell’accanimento terapeutico (soprattutto per l’incostituzionalità che esso, stante la giurisprudenza vigente, costituirebbe) , il PresDelCons ha infatti

1) fatto approvare il Decreto legge basato sulla bozza Sacconi (cioè scritto appositamente per intervenire nel caso Englaro);

2) dichiarato che, se il Presidente della Repubblica non avesse firmato il decreto, avrebbe fatto “ritorno al popolo per cambiare la Costituzione” e permettere l’uso senza limiti dello strumento decreto legge (in pratica, il potere legislativo passerebbe al Governo e la Presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale non potrebbero interferire).

In sostanza, cioè, Berlusconi usa il pretesto del caso Englaro (del quale ovviamente non gli frega assolutamente niente) per lanciare l’attacco contro il Quirinale, cioè contro uno degli “ostacoli” che la Costituzione frappone tra di lui e i suoi progetti di accentramento dei poteri.

È in atto quindi uno scontro istituzionale teso a stravolgere i fondamenti delle Istituzioni repubblicane (un golpe, si potrebbe dire, se la parola non fosse abusata).

Ecco, ai cattolici del PD, quelli dubbiosi, incerti, o magari saldamente convinti su posizioni vicine a quelle della Chiesa, vorrei dire questo: attenzione! Il caso Englaro è un pretesto usato per attaccare la democrazia costituzionale! Restate pure sulle vostre posizioni riguardo alla salvaguardia della vita ad ogni costo, ma rendetevi conto che non è più quello l’argomento in gioco: né il caso Englaro, né il testamento biologico, né i limiti di applicazione dell’articolo 32 della Costituzione.

Quelli sono strumenti sui quali Berlusconi fa leva per sfruttare la legittima incertezza dell’opinione pubblica su una questione etica. Ma l’obbiettivo è un altro, è quello che ho detto poche righe sopra. Pensateci.


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