Ma D’Alema è tornato?

Sì, dal Sudamerica, è tornato? Era laggiù, ultimamente. Innocentemente lontano dalle miserie della politica italica.

Vabè, ma non è questa la ragione del post.
Vorrei invece ritornare sulla bella figura del senatore Latorre (efficacemente sottolineata anche da Zoro, nel suo ultimo video).

Sì, perché il senatore Latorre non ha solo fatto una leggerezza.
Il senatore Latorre ha mostrato in pubblico di star facendo il doppio gioco. Una cosa sporca, scorretta, disonesta.

Eh sì, non è solo questione di contrasti tra correnti interne ad un partito o di non essere d’accordo col proprio segretario.
No. Perché il senatore Latorre ufficialmente e pubblicamente ha continuato a sostenere la linea di Veltroni e del PD: era nella Commissione Vigilanza Rai, il senatore Latorre (si è dimesso pochi giorni fa per fare entrare Zavoli), e in questi mesi ha sostenuto disciplinatamente la candidatura di Leoluca Orlando.
Ufficialmente e pubblicamente (in verità il senatore Latorre, oggi, nel suo forum, si scusa ma sostiene che "Sin dal principio non ho condiviso l’alleanza con l’Italia dei Valori")
Però in realtà – lo si è visto sugli schermi di La7 – operava per far fallire quella linea politica, la linea politica del suo partito.
Come si chiama, un comportamento così?

Sarebbe stato molto diverso se le riserve rispetto alle scelte di Veltroni il senatore Latorre le avesse correttamente e pubblicamente dichiarate, come si fa quando si è in una corrente di minoranza. "Non sono d’accordo col dare a Di Pietro la presidenza della Vigilanza, però, per disciplina di partito, voterò seguendo le indicazioni del mio segretario", avrebbe dovuto dire sin dall’inizio il senatore Latorre.

Così non sarebbe stato doppio gioco. Sarebbe stata un’opposizione interna che esce lealmente allo scoperto.

Bene, ma ora allo scoperto ci siete, senatore Latorre. Allora? Che facciamo? Uscite dal partito? Convocate il parlamentino interno e chiedete di mettere ai voti la linea, e magari anche la poltrona, del segretario?

Ah no? Dite che facciamo finta che non sia successo niente, almeno fino al congresso (nel 2009)?
Mah. Suona un po’ surreale.

(Ah, a proposito: il senatore Latorre è un fedele dalemiano.)

4 commenti su “Ma D’Alema è tornato?”

  1. Ma non trovi che siano fantastici? Altro che la commedia dell’arte. Qui da noi è un teatrino continuo, pieno di guitti-cialtroni professionisti. Come annoiarsi?

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