Invito i medici a dichiarare la disobbedienza all’emendamento da macellai della Lega

La lega Nord ha presentato un emendamento alla Legge sull’immigrazione (733/98) in base al quale gli immigrati clandestini dovranno essere denunciati dai medici del Servizio sanitario nazionale qualora si presentassero per richiedere delle cure (anche urgenti).
L’emendamento sta qua, assieme al testo originale dell’articolo emendato.

Se l’emendamento fosse approvato, l’immigrato clandestino ammalato o ferito (o semplicemente la donna incinta) cercherebbe evidentemente di evitare di andare al Pronto soccorso e si curerebbe da sé in condizioni pressoché medioevali.

Vorrei invitare i medici del S.S.N. a prendere posizione in merito.

(Notizia appresa da .mau.)

Mariastar non capisce

Il (portavoce del) ministro per la Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini dice di non capire perché undici decimi del mondo della scuola (e non solo) protesta contro le sue riforme. Dice che evidentemente non hanno letto i suoi decreti, quelli che protestano. Continua a dire, Mariastella, che il tempo pieno nelle scuole "sarà potenziato" (e il suo datore di lavoro le fa eco).

Mi chiedo: come mai Maristella Gelmini (o il suo datore di lavoro) non ritiene di dover dire una parola che sia una riguardo al COME potrà essere potenziato il tempo pieno nelle scuole se nelle Elementari si torna al maestro unico e se si taglieranno circa 90.000 posti di lavoro tra gli insegnanti?

Perchè, va bene la fede cieca nelle parole dell’Unto da Signore  e dei suoi portavoce, ma se te dici a un tizio che gli dimezzi lo stipendio e poi lui sarà più ricco, ecco, tu capisci, Mariastar Gelmini, lui resta un filo perplesso e il dubbio si insinua nel suo semplice cuore.

Ora, è vero che Berlusconi ha sparato una spiegazione dell’annunciato miracolo (scavalcando il suo ministro-fantoccio, perché certe sparate bisogna avere il calibro, per poterle fare): col maestro unico "si liberano molti insegnanti che verranno utilizzati per il tempo pieno". Ma questa brillante gestione delle risorse umane è un flatus vocis (non ce n’è traccia nella riforma) e non tornano neanche i conti. E soprattutto non è dato capire in che modo degli insegnanti, dipendenti pubblici, potranno essere impiegati esclusivamente nelle ore pomeridiane quando l’orario scolastico viene ridotto (altra voce della riforma) a 24 ore settimanali; dovranno forse lavorare in nero?

Lo spieghi, Mariastar Gelmini; magari in una delle sue innumerevoli presenze televisive. Così magari capiamo anche noi.

Gli aiuti pubblici all’economia

In una ben concertata conferenza stampa a tre, Frattini, Berly e Tremonti (gli ultimi due nel ruolo del gatto e la volpe) hanno fatto sapere che il mondo è cambiato, tutto ora è diverso e quello che ieri era vietato "oggi è un imperativo". Si riferivano agli interventi decisi dall’Unione europea a per aiutare le aziende a fronteggiare la crisi economica.
"Ora gli aiuti di Stato sono voluti da tutti", ha proseguito Berly trionfante. Perché trionfante? Beh, perché lui e Tremonti, antieuropeisti convinti fin dal 2000, hanno sempre protestato contro le regole antiprotezionistiche imposte dalla UE, beccando anche delle sanzioni. (Anche il recente, scandaloso intervento su Alitalia è al vaglio della UE per stabilire se ci siano state infrazioni in tal senso.)

Dunque ora l’Unione europea ha cambiato idea e dà ragione a Berlusconi e Tremonti? Per come i due l’hanno raccontata, sembrerebbe di sì.

Senonché gli "aiuti di Stato" all’economia e alle aziende decisi dalla UE NON SONO aiuti erogati dai singoli stati nazionali, bensì dal coordinamento dei Paesi dell’Unione e dalla Banca Centrale Europea; un cosa un po’ diversa dal nazionalismo propagandistico con cui è stata gestita la questione Alitalia.

Criteri con cui si decide se leggere un blogpost

In base a quali criteri – consapevoli o no – si decide di leggere un post su un blog, dal momento in cui si è giunti su quella pagina web?
Ho fatto una listarella, a braccio; sicuramente incompleta (e ovviamente un po’ soggettiva).

  1. Quanto mi interessa l’argomento di cui parla il post (ammesso che sia evidente qual è tale argomento dal titolo e/o dalle prime righe e/o dal link con cui sono arrivato in quella pagina).
  2. Chi è l’autore. (Se conosco il blogger Tizio ho già un’idea di quanto mi interesserà ciò che scrive. Se non lo conosco il criterio non vale.)
  3. Se sono arrivato lì da un link, quanta fiducia ho in chi ha messo quel link.
  4. Quanto è lungo il post.
  5. Quanto è intrigante/divertente il titolo e/o le foto di quel post.
  6. Come è impaginato il post e com’è il template.
  7. (Altri criteri?)

Questi punti sono in ordine di importanza (questa è la parte soggettiva, chiaramente), cioè sono nell’ordine con cui li applico (es.: se il primo non è applicabile, si passa al secondo; però se il secondo mi farebbe rinunciare alla lettura, controllo comunque anche i successivi, prima di bocciare il post; in sostanza l’insieme dei criteri dà un peso o punteggio che porta alla decisione di leggere o meno quel post). (Ovviamente tutta questa valutazione avviene senza consapevolezza dei criteri che ad essa soggiacciono.)

 p.s. Questa lista potrebbe essere meglio rappresentata con un flowchart, il che ne aumenterebbe la leggibilità e comprensibilità. Ma al momento mi fa fatica.

Berlusconi: comprate Enel, Eni e… Mediaset

Nella sua brillante conferenza stampa di oggi, il crooner da crociera che guida questo Paese, non contento di aver sparato una bufala clamorosa (vedi post precedente), ha pensato bene di consigliare agli italiani di comperare azioni di Enel ed Eni (aziende private con partecipazione statale).
E già questo è abbastanza aberrante per uno statista (come se i mercati avessero bisogno di ulteriore turbativa, in questo momento).(*)

Ma due giorni fa Berlusconi [lo mette in evidenza .mau.] aveva detto una cosa ancora più spudorata: "Ho visto i corsi azionari di aziende come Eni, Enel, Mediaset, che continuano a guadagnare come prima. E’ un momento di bolla speculativa all’incontrario, che rientrerà sicuramente, anche se nessuno di noi può dire quando. Ma certamente -aggiunge il premier – il mercato tornerà a valutare le aziende per quello che valgono". (da IlSole24Ore).
Cioè, due giorni fa Berlusconi ha detto in pratica di non vendere le azioni Eni, Enel e Mediaset; oggi ha suggerito di comperare azioni di aziende che vanno bene, come Eni e Enel.

La cosa è evidentemente scandalosa; ma fa impressione anche il fatto che neanche i giornali – neanche quelli contrari al Governo – sottolineano l’ennesima dimostrazione di conflitto di interessi (e di interesse privato in atto pubblico, in questo caso).

Update: oggi (12 ottobre) Tito Boeri, su Repubblica, se ne è accorto.

(*) Noto, en passant, che il Presidente del cda di Eni è Roberto Poli, membro anche del cda di Fininvest ed ex presidente di Rcs e di Publitalia (aziende tutte di Berlusconi)

Ho come l’impressione che Silvio abbia perpetrato una delle sue solite figure di merda

…Quelle che gli vengono così spontanee quando ha a che fare con gli altri paesi.
BerlusconiNessuno ha scordato di quando ebbe la gran pensata di dare del kapò ad un europarlamentare tedesco (per fare lo spiritoso, eh). Ma anche di recente ha trovato il modo di farsi smentire seccamente da Angela Merkel.

Ora, non so cosa dirà Berlusconi di fronte allo stupore internazionale provocato dalla sua dichiarazione di oggi in cui ha detto che i leader mondiali stanno pensando di chiudere temporaneamente i mercati per riscrivere le regole della finanza internazionale.
Chiudere i mercati mondiali.
Così ha detto. Roba da Commedia dell’arte. Roba che neanche il Vernacoliere arriverebbe a tanto.

(Ah, poi, in serata, si è rapidamente corretto: "È solo un’ipotesi".)

Di fronte ad una crisi di questa portata, ciò che il Presidente del Consiglio italiano è obbiettivamente in grado di fare è solo recitare ancora la parte dell’imbonitore, dire cose tranquillizzanti. A ciò purtroppo si aggiungono – per la vanità del personaggio – maldestri tentativi per accreditarsi come uno statista che tratta alla pari con i leader mondiali; a costo di balle che poi vengono puntualmente riconosciute come tali.

La Buona Novella rivelata ai piccoli editori (anche)

O voi, piccoli editori che lamentate costantemente il problema della distribuzione del vostro catalogo!
O voi che la distribuzione, la distribuzione! Non siamo distribuiti! La mafia della distribuzione! Le Messagger<cough>! Il problema è avere una distribuzione decente! Le librerie prendono ciò che gli dà il distributore! I titoli che vanno al macero dopo sei mesi perché le librerie tengono in magazzino quasi solo le novità!
E anche voi, criptoscrittori che posso anche stamparmelo da me, ma poi la distribuzione? E gli editori a pagamento ovviamente non si interessano della distribuzione!

Rallegratevi!
Potete pubblicare e vendere in formato ebook!

Infatti – è ovvio ma sembra che non tutti se ne rendano conto – con gli ebook
LA DISTRIBUZIONE SCOMPARE.

Puf! Sparita! Non serve più. Niente più magazzino o macero. Siete presenti nei punti vendita di tutto il mondo al pari dei grandi editori (ok, con minor visibilità, però ci siete).

Ah, questo non basta a convincervi a fare un catalogo in formato ebook? Avete timore delle copie?
Vabè, e allora andate aff… ehm.

…E Veltroni “apre”!

Berlusconi fa passare la riforma Gelmini mettendo la fiducia (cioè senza discussione parlamentare) e annuncia altre azioni autoritaristiche analoghe. E Veltroni ancora cerca il dialogo (solo sulla crisi finanziaria, ok) con la maggioranza!

Walter, hai sbagliato, ammettilo. Cercare un confronto collaborativo con Berlusconi è stata una cazzata. Lui è più bravo di te, in queste cose. E punta a prendere tutto il potere, senza dialoghi, compromessi o condivisioni.
Anche a costo di smantellare la struttura della Repubblica parlamentare (c’è chi non crede che sia così, ok: ottimisti e/o ingenui, credo).

(E Napolitano, ora? Che farà?)