I tabaccai di Abilene

Un tabaccaio di Aprilia (nota cittadina del Far West) ha ammazzato un ladro sparandogli dalla finestra con un fucile. È accusato di omicidio volontario però è stato rimesso in libertà.
I colleghi, i vicini e anche la Federazioni dei tabaccai (esiste) difendono lo sparatore omicida con i soliti discorsi di esasperazione, legittima difesa, senso di insicurezza.
Questa cosa del giustificare sempre la "difesa armata" potrebbe diventare il prossimo confine per la deriva militaristica-fascista dell’Italia.

Eppure la risposta per chi giustifica questi episodi è semplice: non puoi ammazzare uno perché ti ruba della merce. "Vita" contro "merce". Capisci? La "roba", anche se è tanta e magari perderla ti getta in rovina, non giustifica un omicidio.
Tu capire, padroncino pistolero che non vedi al di là del tuo castelluccio privato? "Persona" vs. "roba". No bangbang!

6 commenti su “I tabaccai di Abilene”

  1. egregio anonimo, direi non sequitur e avrei con ciò già risposto. ma aggiungerò che norme più tolleranti sulla legittima difesa non farebbero che aumentare il rischio dei commercianti, come è evidente per chiunque. in quanto al cecchino di Aprilia, spero che la condanna sia esemplare.

  2. Vorrei vedere te dalla mattina alla sera dietro un bancone al servizio della clientela e con la possibilità di vederti sottratta la vita per una rapina compiuta da delinquenti.

    Mettiti nei panni di gente che lavora al servizio del cittadino e dello Stato prima di assumere questo atteggiamento incriminatorio…

    Saluti

  3. Come mi riconosco in questi tuoi scritti, purtoppo!

    Tutto quello che parla di militari, giustizieri che si ereggono a paladini del popolo mi ricarda tanto il periodo Mussoliniano, o almeno ciò che ho letto di esso. La cosa mi spaventa molto.

    Complimenti mi piace il tup blog

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