Complimenti!

La Camera dei Deputati ha votato a favore del ricorso alla Corte costituzionale contro la Cassazione che ha confermato la sentenza che autorizza a togliere le macchine di sostentamento a Eulana Englaro. A favore PdL, Lega e Udc; contro l’IdV.
I deputati del Pd non hanno preso parte alla votazione.

I deputati del Pd non hanno preso parte alla votazione.

Bobo Indignato Maroni e i rastrellamenti

Premessa: tutto il gran da fare che si è dato il ministro Maroni, da quando è in carica, riguardo ad immigrati, clandestini e zingari, è a fini di propaganda.

Detto questo, ieri il ministro Maroni Bobo si è indignato in Parlamento contro il Commissario per i Diritti umani del Consiglio europeo, il quale aveva di nuovo fatto notare che la Polizia italiana, su iniziativa di Maroni, sta compiendo atti razzisti e violenti nei confronti dei Rom residenti in Italia (qui il documento del CE).
"E’ una falsità clamorosa. La polizia non ha mai fatto simili azioni!", ha detto Maroni alla Camera; "Se ci riesce – ha aggiunto – il commissario presenti casi concreti e documentati."

Bene, ieri al Tg1 (non a RepubblicaTV) ho visto un servizio sul censimento attuato in un campo nomadi di Milano, un campo regolare e autorizzato.
La Polizia arriva la mattina presto, bussa e entra nei caravan e nelle baracche. Prende i nomi dei presenti, guarda i documenti e se ne va. Una cosa tranquillissima e senza violenza, direbbe il ministro Maroni.
Ma qual è lo scopo di tutto ciò? "Vogliamo vedere chi c’è nei campo nomadi", ha detto Bobo Maroni. Ora, nei campi nomadi autorizzati i residenti (con cittadinanza italiana, per lo più) sono registrati all’anagrafe, mandano i bambini a scuola e così via. Si sa benissimo chi c’è. "Vogliamo trovare i clandestini", ha detto ancora Bobo a chi ha continuato a dirgli che stava attuando una schedatura razzista, violenta e con terribili precedenti storici.
Okay, vuoi vedere se nei campi nomadi autorizzati c’è qualcuno che non dovrebbe esserci. Un controllo a sorpresa  (preannunciato su tutti i giornali da settimane, ehm). (Incredibilmente, ieri a Milano, nel campo nomadi autorizzato, c’era solo chi doveva esserci.)

Tutto ciò, per il Ministro dell’Interno Bobo Maroni, leghista, è del tutto normale e legittimo, e non c’è violenza né razzismo.

Ma io vorrei chiedere a Bobo: perché non fai la stessa cosa nei quartieri della Camorra a Napoli, nello Zen di Palermo, nelle terre dei Corleonesi, nei comuni commissariati per infiltrazioni della malavita organizzata, nelle case delle famiglie mafiose e camorriste (e "’ndranghetiste", si dice?). Perché non provi ad annunciare con orgoglio che farai un "censimento" di tutti gli abitanti di quel tal paese o di quel certo comune, che arriverà la Polizia la mattina presto, si farà aprire la porta e prenderà le generalità di tutti quelli che trova. Chissà, visto che i clandestini ti aspetti di trovarli tra i Rom dei campi nomadi autorizzati, magari i mafiosi li trovi nelle terre della Mafia.
Prova a pensare, Bobo Maroni (ma la domanda può estendersi a tutti coloro che trovano normale e lecita l’iniziativa del ministro di Polizia), cosa ti direbbero, dall’Italia e da tutto il mondo, se tu ti mettessi a rastrellare le case dei cittadini in tal modo(*).

Certo, gli zingari sono zingari, mica cittadini come gli altri. A nessuno piacciono gli zingari, dunque tu non pensavi che qualcuno avrebbe avuto da ridire. Ehi, sono zingari ecchediamine! Sono già mezzi delinquenti in quanto tali, per l’opinione pubblica, no? Scommetto che se tu avessi avuto posto nelle carceri li avresti tranquillamente arrestati tutti. Un bel repulisti con il sicuro plauso del tuo elettorato, Bobo Indignato Maroni, sarebbe stato bello, vero?

(*) Ai sindaci di tutti i comuni che ospitano campi nomadi autorizzati vorrei chiedere invece come mai non si oppongono con durezza a questi rastrellamenti fatti subire ai loro concittadini; voglio dire, almeno nello stesso modo in cui – sono certo – si opporrebbero se la Polizia, all’alba, entrasse nelle case di mattoni e cartongesso dei loro elettori, invece che nei caravan e nelle baracche.

Vita da single/28

Campagna contro l’esistenza dei rotoloni di scottex

Lo scottex (inteso come eponimo per i rotoli di strofinacci di carta) è un oggetto sostanzialmente inutile. Forse un filo più igienico e più comodo dell’accoppiata spugna-strofinaccio, ma, appunto, niente di più. Di contro, esso scottex costa denari ed empie(*) pattumiere (non essendo io un ecologista, sottolineo il primo punto).

No al rotolone!
Sii pure consumista, occhei, ma con criterio!
Così non ti devi ricordare di ricomprarlo, tra l’altro.

(*) Voce del verbo "empìre": riempire, colmare.

Ruba Hood

Dissoltosi il fumo di parole della Robin Hood Tax, è apparsa la realtà delle norme contenute nella manovra economica che il Parlamento è chiamato ad approvare senza alcuna modifica (così chiede il ministro Tremonti). E tra queste norme ce n’è una che stabilisce che, d’ora in poi, l’assegno sociale (cioè quel contributo di 300 euro al mese che va a chi è povero e non ha altra assistenza pensionistica) lo riceverà solo chi ha lavorato per almeno 10 anni consecutivi e ha versato (in Italia) i relativi contributi.
Chiaramente l’intento del Governo era di non dare soldi a quegli straccioni degli immigrati (benché cittadini italiani e per quanto poveri). Però Ruba-Hood(*) Tremonti ha fatto il laccio troppo grande(**), sicché dentro ci sono finiti anche tutti quei cittadini italiani che non hanno una storia contributiva alle spalle, cioè proprio i più poveri: mendicanti, clochard, chi ha fatto lavori irregolari; e chiaramente tutte le casalinghe (o meglio, quelle senza altro reddito).

Questa norma, oltre che evidentemente vergognosa, è anche un controsenso: si richiede di avere almeno 10 anni filati di contributi come requisito per ricevere l’assegno assistenziale destinato a chi non ha versato contributi e quindi non ha una pensione.

(*) Robbing Hood, personaggio de Wizard of Id che ruba ai poveri per dare ai ricchi (esatto, tipo Superciuk).
(**) Dubito fortemente sia stato un errore, come invece pare sostenere l’ottimo commento di Giuliano Cazzola sul SOle24Ore.

Ciliege per Oriania

(Sull’apparente errore nel titolo del romanzo postumo della tizia, lì, la fanatica schizzata)

Dai Ritagli di .mau.: "La Crusca accetta obtorto collo “ciliege” senza i. Vedi proprio in fondo.
All’uopo vorrei aggiungere che la regola che noi tutti abbiamo imparato a scuola (“se la lettera prima della desinenza -cia o -gia è una consonante, la i al plurale si perde; se è una vocale si mantiene”) si direbbe un’invenzione della seconda metà del XX secolo. Se non sbaglio il Serianni nel suo
Prima lezione di grammatica spiegava che la vera regola sarebbe “se in latino c’era la i, la si mantiene anche al plurale”".

Sono decenni che predico che non si possono dirimere questioni sulla lingua italiana senza avere sottomano il Devoto-Oli; il quale riporta indifferentemente le due versioni (-e, -ie), nonché – altra dote del dizionario in questione – una traccia di etimo: ciliegia viene dal latino tardo cerasia, -ae (il latino classico attesta invece sia cerasium, -ii che cerasum, -i). Dixi. 😉