Salviamo il Garamond

Io, decenni or sono, ho lavorato a lungo come redattore. Anni ’80, prime impaginazioni su Mac con PageMaker, fotoincisioni analogiche e retinature idem. I set di caratteri disponibili erano limitati e accuratamente scelti tra quelli condivisi da tutte le macchine. Dalle mie parti c’era molto più Futura che Helvetica per dire. (Arial? Mai sentito.) Il Bodoni non era antiquariato e il Milano-italic si chiamava Inglese.

Per carità, il Times c’era, ovvio, e si usava; ma non aveva mica monopolizzato la famiglia degli ornati! C’era il Garamond, a fargli concorrenza. E nel software di word-processing, nelle library di font di default, il Garamond non mancava.
Ora invece sembra quasi sparito.

È un carattere poco giornalistico, il Garamond: ha l’occhio piccolissimo. A parità di corpo rimpicciolisce il testo, rispetto ad altri ornati. Però a me piaceva (e mica per il Pendolo di Foucault, è venuto dopo, Il Pendolo di Foucault).

4 commenti su “Salviamo il Garamond”

  1. mau. reprimo a fatica la richiesta di sopprimere il courier.

    herr heff: bella, merci. pure buràn, idem 🙂

    andrea: bentornato 🙂

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