Troppo facile

Paparatzy ne ha vinta una, finalmente. Dopo una ininterrotta serie di gaffe, di dichiarazioni reazionarie e/o medioevali; dopo aver fatto incazzare l’Islam, gli ebrei, l’America Latina, i cattolici postconciliari, i genetisti, Gioberti e Enrico Boselli, finalmente ha capito come ottenere le simpatie di tutto il mondo politico, giornalistico e mediatico: stare zitto e fare la vittima.

Mentre i docenti romani firmatari della lettera contro l’inaugurazione dell’Anno accademico affidata al papa cominciano a sospettare di aver conseguito la classica vittoria di Pirro (anche loro non sono delle volpi, politicamente, diciamolo), i politici e i commentatori televisivi fanno un coro unico (stonatissimo) di lamentazioni contro "l’intolleranza" dimostrata dagli studenti e dai docenti de La Sapienza. Al punto che Gasparri, per potersi distinguere come uomo di destra, deve ricorrere a becere richieste fasciste.

Ma dov’è lo scandalo lamentato persino da Rifondazione Comunista? Il papato di Benedetto XVI si è distinto finora per innumerevoli prese di posizione durissime contrarie alla scienza, al razionalismo, all’Illuminismo – persino al darwinismo!; e quelle posizioni non sono solo indicazioni rivolte ai cattolici ma, spessissimo, richieste di cambiamento che vorrebbero ricadere su tutti i cittadini; richieste che vengono regolarmente fatte proprie (anche per puro opportunismo, certo) dai politici cattolici che in base ad esse formulano proposte di legge o fanno le proprie scelte a favore o contro delle leggi che – in quanto tali – dovranno valere per tutti i cittadini e anche regolamentare la ricerca scientifica.

Il ministero di Paparatzy, insomma, incide eccome nella società italiana (all’estero è un’altra storia); e la linea che ha portato avanti fino ad oggi è connotata da un oscurantismo, un antimodernismo e una radicale demonizzazione del pensiero laico e razionalista come non si vedevano almeno da mezzo secolo.
Il papa tedesco cavalca maldestramente una generale tendenza antirazionalista che è in corso, non per suo merito/colpa, da circa 15 anni in tutto il mondo.
Non si capisce perché le persone che si sentono minacciate da tutto ciò debbano sempre starsene da una parte e tacere.

Poi, dove sta la censura? Se a La Sapienza c’è un rettore che ritiene opportuno far inaugurare l’Anno accademico dal papa, ovvio che il papa ha il diritto di accettare quell’invito.
Però anche i docenti, evidentemente in minoranza, che non sono d’accordo con il loro rettore hanno il diritto di dirlo: noi non siamo d’accordo! E gli studenti che ugualmente sono contrari a far venire il nemico giurato della scienza in quella occasione hanno il diritto di protestare. Tant’è che le manifestazioni di protesta erano state autorizzate dal rettore!

Quindi niente impediva al tetesco di andare a fare la sua concione all’università (certo non i rischi per la sicurezza, smentiti nettamente dal Ministro dell’Interno
Ma per una volta Paparatzy ha imbroccato la mossa vincente: evitare imbarazzanti contestazioni da parte di quei mattacchioni degli studenti e passare come vittima di intolleranza e censura.

I politici di centrosinistra (con le sole eccezioni di Bonino e Boselli) che lamentano "l’intolleranza inaccettabile" in una sede di confronto come l’università sanno bene di star dicendo delle bestialità: il papa non accetta mai alcun confronto né critica, e neanche a La Sapienza sarebbe stata ammessa alcuna dialettica (del resto, la Lectio Magistralis di inaugurazione dell’Aa non contempla dibattiti). Quei politici parlano per puro opportunismo: non possono permettersi di inimicarsi i cattolici, in questo Paese. Spero si rendano conto che tanti dei loro elettori la pensano in modo opposto.

Infine, coloro che citano l’esempio di liberalismo dimostrato dagli Usa facendo parlare il presidente dell’Iran alla Columbia University dovrebbero ricordare anche che 1) le contestazioni in quella circostanza furono numerosissime; 2) Aḥmadinejād accettò di rispondere alle domande dei presenti.

4 commenti su “Troppo facile”

  1. i 15 anni son riferiti all’italia, in effetti: 15 anni fa ci fu Tangentopoli, disfacimento DC, rafforzamento dei movimenti cattolici; nell’89 già c’era stato un primo “vuoto” di valori (per qualcuno), con conseguente ricerca di punti di riferimento più privati.

    in campo internazionale il fatto centrale è la caduta degli stati comunisti nel 1989: un certo razionalismo e materialismo antireligioso, nel ‘900, era stato associato alle varie forme di marxismo; cadendo – o indebolendosi – le quali, anche quello ha perso vigore.

  2. Una curiosità: «una generale tendenza antirazionalista che è in corso […] da circa 15 anni in tutto il mondo»; perché proprio 15 anni? Concordo sul fatto che l’offensiva sia in atto, ma perché proprio questa datazione?

    Btw, da cristiano cattolico non anticlericale, preoccupato per il modo in cui la Chiesa di cui faccio parte si riduce a ideologia fra le ideologie, in lotta ringhiosa per l’osso da spolpare, condivido pienamente il giudizio sull’inopportunità dell’invito.

    Per dire che non credo si tratti di una questione di anticlericalismo.

  3. biz egregio, dato che tu non sei d’accordo con me, io non son d’accordo con te (ma non per ripicca, neh?).

    a)che er papa dica le cose pane al pane e vinsanto al vinsanto, mah, di per sé non mi pare merito sufficiente (è un merito che hanno la gran parte dei dittatori, per dire).

    b) quel tal “credo anticlericale” non so bene cosa sia, dato che le critiche che io faccio alla chiesa sono su punti precisi e concreti – indi non un credo.

    c) ho presenti le ragioni razionali contenute nella lettera dei 67 docenti; quelle irrazionai quali sono?

    d) cosa ti fa pensare che io sia un “credente dogmatico”? e credente in cosa?

    e) ne avessi, le metterei. 😀

  4. Caro Beneforti, non sono d’accordo con te.

    Ci giro attorno: sono stato ferocemente anticlericale anch’io.

    Quindi ti capisco. Oltretutto Papa Ratzinger è – in relazione a molti aspetti che un anticlericale standard considera basilari – particolarmente disturbante.

    Ma :

    a) io lo apprezzo proprio perchè non è pacione, perchè non cerca d’accontentare tutti, per questo suo essere “disturbante” e dire le cose con molta chiarezza

    b) una volta che si abbandona quel modo di pensare – quel vero e proprio credo (che ho definito “anticlericale”) le cose appaiono in modo molto diverso, te lo garantisco

    c) nel caso specifico, le argomentazioni per le quali si è propestato contro la presenza di Ratzinger alla inaugurazione all’anno accademico alla Sapienza, sono state particolarmente irrazionali, e tali da mettere in discussione il diritto di esprimere idee diverse.

    Non mi pare una buona cosa. Se tu non fossi un credente dogmatico penso ne converresti anche tu.

    E po metti sul blog qualche tua opera nuova, che mi piacciono. 🙂

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