Privacy, privacy!

Nano Berly e i suoi uggiolanti cortigiani gridano al delitto di lesa privacy, riguardo alla telefonata. Pure Bertinotti e Mastella dicono che è una cosa brutta brutta e non si dovrebbe fare.

Ora, pensavo: ma davvero ‘sta privacy è un diritto di tutti?
Cioè, io sono favorevole a molti dei privilegi della classe politica. Sono favorevole all’immunità parlamentare, a stipendi ragionevolmente alti per gli eletti, alle agevolazioni e esenzioni per i medesimi etc.: gli eletti rappresentano il popolo sovrano e i propri elettori e devono poter esercitare questa loro delega al meglio e senza interferenza alcuna.

Ciò detto, pensavo, secondo me costoro – gli eletti – forse non dovrebbero avere più alcun diritto alla privacy; e ciò per la stessa ragione per la quale devono avere dei privilegi: perché sono rappresentanti degli elettori e come tali ogni loro atto (in quanto facente parte del loro ruolo pubblico) dovrebbe essere pubblico.
Non dovrebbe esserci, in teoria, alcuna parte "segreta" nel loro operato; quindi a maggior ragione  non dovrebbe esserci una legge che estende anche a loro il diritto alla privacy (al limite potrebbe essere tutelata la loro vita privata, se fosse possibile scinderla sicuramente da quella pubblica).

Intercettarli tutti e sempre. Dare accesso alla loro corrispondenza. Magari microfonarli (ok, mi rendo conto che è difficile realizzarlo senza finire in eccessi tipo gemiti o scoregge, ma insomma…).

3 commenti su “Privacy, privacy!”

  1. Le loro telefonate dovrebbero essere tutte scaricabili (in mp3, anzi: in ogg) dal sito della camera di cui sono membri (ci potrebbe anche essere un feed per ogni parlamentare), le loro caselle e-mail liberamente consultabili ecc. Concordo. Anche per far scomparire gli spazi di trattativa occulta (crostate, pizzate, fondute in baita ecc. in cui si stabiliscono leggi elettorali, riforme costituzionali ecc.). Ma forse siamo qualunquisti. Io non credo.

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