La carica dei 2400

Tra le molte mancanze viste finora nel percorso verso le primarie del Partito Democratico trovo che la poca informazione su come funzionerà la consultazione del 14 ottobre sia così vistosa da far pensare all’intenzionalità.
Per carità, il regolamento è noto e pubblico ed ha provocato commenti e critiche. Ma tra i potenziali elettori quanti lo conoscono? Ok, magari lo conoscono tutti e io so’ pessimista; ma tanto questo è solo un post.

Eddunque vado a eviscerare le meraviglie elettoral-aritmetiche che porteranno all’elezione – meglio, alla formazione dell’Assemblea Costituente del PD coi suoi 2400 (duemilaquattrocento!) membri.

Allora, ci sono i candidati a Segretario nazionale, no? Questi almeno li conoscono tutti: Veltroni, Letta, Bindi, Adinolfi, Gawronski+Schettini.

Anzi, a monte ci sono i partiti e i movimenti che hanno aderito al progetto PD(*):
Democratici di Sinistra
Democrazia è Libertà – La Margherita
Movimento Repubblicani Europei
Partito Democratico Meridionale
movimento Progetto Sardegna
movimento Alleanza dei Riformisti
movimento Italia di Mezzo
movimento Socialisti liberal per il Partito democratico
movimento
Repubblicani Democratici

Ecco. Poi sono arrivati Veltroni e gli altri. E poi, il 22 settembre, sono arrivate anche le liste collegate ai 6 candidati, ovvero le liste per eleggere il Segretario e i 2400.  Queste liste sono territoriali: il Regolamento quadro fa riferimento ai collegi e alle circoscrizioni elettorali usate per le elezioni politiche; quindi in ogni collegio elettorale si sono formate varie liste a sostegno di questo o quel CandidatoSegr.Naz.

Come si sono formate le liste? Qua c’è foschia. Per esprimere una lista occorrevano 100 firme di elettori e una "autentica" di un consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale. Chiaramente i partiti di cui sopra si son dati da fare ed hanno formato delle loro liste (che però non si chiamano, per esempio, "Lista DS" bensì "Democratici per Veltroni"). Ma anche molti altri gruppi, comitati e movimenti hanno espresso proprie liste – così come liste diverse sono uscite dalle diverse correnti dei partiti principali. Infatti, per esempio, a Firenze-I ci sono 5 liste per Veltroni, 1 per Gawronski, 1 per Letta e 1 per la Bindi.

La formazione di queste liste è decisamente importante
: infatti il 14 ottobre chi si recherà nel seggio della propria zona riceverà (pagando almeno 1€) una scheda (due, in realtà: un’altra per il Segretario regionale) con tante colonne quante sono le liste presenti lì; nelle colonne ci saranno i candidati della lista e in cima ci sarà il CandidatoSegrNaz.
L’elettore potrà fare solo una croce su una delle colonne. Le liste sono infatti bloccate: in base ai voti ricevuti da una lista-colonna si calcola quanti seggi spettano a quella lista e si prendono seguendo l’ordine di lista. Come alle ultime Politiche con la presente legge elettorale, insomma.

Questo criterio non è piaciuto a tutti: un’assemblea costituente eletta senza poter esprimere preferenze, con le liste più forti espresse dalle dirigenze dei vecchi partiti?!

Il dissenso è stato espresso con chiarezza dal giornalista economico Mario Pirani in una lettera aperta a Veltroni che ha avuto molta eco: "(…)La delusione è palpabile. Il timore che la perigliosa iniziativa sfuggisse di mano alle due nomenclature di riferimento ha prodotto un macchinario selettivo barocco e antidemocratico. Il suo funzionamento è difficilmente comprensibile, di nessuna attrattiva, dissuasivo nei confronti di ogni desiderio di partecipazione. Lo spezzatino delle liste per circoscrizione, la duplicazione delle medesime (più di una per candidato), la designazione delle candidature ad opera di piccoli gruppi di vertice addetti alla bisogna, il rifiuto di permettere le preferenze, così da controllare e gestire rigidamente l’ordine di ogni lista dei designati, (ricalcando l’aborrita – a parole – legge elettorale vigente): questi gli aspetti salienti del marchingegno messo in piedi."

Formalmente la rigidità del meccanismo avrebbe dovuto esser compensata dal fatto che per creare una lista bastavano quelle 100 firme (e il "visto" di un consigliere
comunale, provinciale o circoscrizionale, non dimentichiamo) e dunque ogni gruppo di cittadini avrebbe potuto, in teoria, far correre dei propri candidati. Il fatto però che le liste prevedibilmente più forti siano state espresse dai partiti avrà l’effetto di tagliar fuori queste volenterose minoranze. Anche perché c’è pure uno sbarramento al 5%: le liste che prendono meno del 5% dei voti non partecipano all’assegnazione dei seggi nell’Assemblea costituente.
Insomma, Costituente aperta a tutti in teoria ma poi, ancor prima di votare, fuori le minoranze indipendenti.

Comunque.
Il Cand.Segre.Naz. che prendesse più del 50% dei voti (non si accettano scommesse) sarà proclamato Segr.Naz. all’apertura dell’Assemblea costituente dal Presidente (che sarà Prodi). Diversamente si farà subito un ballottaggio tra i 2 più votati

I 2400 saranno invece individuati con un calcolo raffinato, partendo dalla premessa che 1200 seggi vengono distribuiti tra le circoscrizioni in proporzione al numero di residenti e 1200 seggi in proporzione al numero dei voti ottenuti dall’Ulivo nelle elezioni del 2006 per la Camera dei deputati.

es.: in una circoscrizione elettorale ci abita l’1% della popolazione italiana: gli toccano 12 seggi; gli elettori di quella circoscrizione hanno espresso il 2,5% di tutti i voti presi dall’Ulivo nel 2006: gli toccano altri 30 seggi; totale: 42 seggi.

Non è mica finita. Nelle circoscrizioni ci stanno i collegi (es.: Toscana). I seggi attribuiti alla circoscrizione (i 42 dell’esempio sopra) vengono divisi per i vari collegi in proporzione ai voti conseguiti dall’Ulivo nelle elezioni del 2006 per la Camera.

Tornando all’es. sopra, in un collegio di quella circoscrizione l’Ulivo ha preso il 10% dei voti presi in tutta la circoscrizione: quel collegio eleggerà 4 membri dell’Assemblea costituente.
Almeno così ho capito io, neh.

I calcoli per l’assegnazione dei seggi alle varie liste ve/me li risparmio. Ricalcano grosso modo quelli usati per le elezioni politiche, mi pare.(**)

Tutto chiaro, lineare e semplice, nevvero?

Ah, tutto quanto sopra è fedelmente replicato per quel che riguarda l’elezione dei Segretari regionali e delle Assemblee regionali del PD per i quali il 14 ottobre sarà data all’elettore un’altra scheda. Il numero di membri per ogni Assemblea regionale sarà il doppio di quelli eletti da quella regione per l’Assemblea costituente; questi ultimi faranno parte di diritto dell’Assemblea della propria regione.

Se avete letto fin qui siete masochisti. Sappiatelo.


(*)Lista presa da qua, non son sicuro sia completa.
(**) Per i volenterosi, ecco il metodo di calcolo:
1. l’Ufficio elettorale circoscrizionale procede al riparto dei seggi assegnati a ciascun collegio in base alla cifra elettorale di ciascuna lista. A tal fine, divide il totale delle cifre elettorali di tutte le liste per il numero dei seggi assegnati al collegio più due, ottenendo così il quoziente elettorale di collegio; nell’effettuare la divisione trascura la eventuale parte frazionaria del
quoziente. Attribuisce quindi ad ogni lista tanti seggi quante volte il quoziente elettorale risulti contenuto nella cifra elettorale di ciascuna lista. Se, con il quoziente calcolato come sopra, il numero dei seggi da attribuire in complesso alle liste superi quello dei seggi assegnati al collegio, le operazioni si ripetono con un nuovo quoziente ottenuto diminuendo di una unità il divisore.
2. I seggi che rimangono non assegnati vengono attribuiti al collegio unico circoscrizionale.
3. L’Ufficio elettorale circoscrizionale identifica quindi i gruppi di liste tra loro collegate ai sensi dell’art. 7, comma 6, lettera f) che abbiano ottenuto nel complesso più del 5% dei voti validamente espressi in ambito circoscrizionale. Con riferimento soltanto a tali gruppi di liste, computa la cifra elettorale circoscrizionale, pari alla somma dei voti residuati alle rispettive liste di collegio, a seguito della assegnazione dei seggi in base al precedente comma 1.
4. L’Ufficio elettorale circoscrizionale procede quindi alla assegnazione tra i gruppi di liste di cui al comma precedente dei seggi non ancora assegnati. A tal fine procede al riparto sulla base del metodo di cui al comma 1.
5. I seggi spettanti a ciascun gruppo di liste vengono assegnati alle liste appartenenti al gruppo che abbiano la frazione residuata del quoziente più alta. Qualora tutti i suoi candidati siano stati eletti, i seggi spettanti vengono assegnati alle altre liste del gruppo secondo l’ordine dei rispettivi quozienti.

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