Da cassetta ricolma di viti dal passo improbabile, chiodi ricurvi, chiavi sopravvissute alla propria (sconosciuta) serratura, nastri non più adesivi, candele d’accensione annerite, cacciaviti senza manico, forbici da poto con la sicura in pelle e altri oggetti inidentificabili, è emerso un pignone a 12 denti che so essere appartenuto al mio primo (e unico) motorino: un Garelli Ciclone 5 marce.
Però il mio era rosso. Vroom.
Ce l’aveva anche mio nonno, color verde follia. Non l’ho mai guidato perchè mio nonno non si fidava di me, ma soprattutto perchè era uno di quei motorini “da cui si casca”.
Sarebbe bello scendere in garage e scoprire che c’è ancora. Invece chissà, povero Grelli Ciclone, che fine arà fatto.
te immagino che scorazzavi in sella la tuo Cagiva, pdèrz
dico solo che, se invece di quel catenaccio avessi avuto non dico un fantic caballero, ma almeno un cimatti kaiman o un malaguti roncobilaccio con cui andare fino all’abetone senza toccare asfalto, magari ti saresti fatto un’idea diversa.
avevo anche molti amici maschi che andavano sul Ciao…*
pdèrz, come sei banale.
sabry: è vero, le ragazze andavano sul Ciao. 😀
Ciao, Ciao, Ciao, e Ciao… color “cacarella”…
finché mio fratello non se lo fece rubare…
Ora molte cose mi sono più chiare.