La Second Life di Adriano Sofri

Ancora su Second Life, cui oggi Repubblica dedica altre 3 pagine intiere.
In una di queste pagine (con richiamo in prima pagina) Adriano Sofri parla di SL; e, come purtroppo gli accade sempre più spesso, non sa di cosa sta parlando. Del resto questo tipo di articoli si rivolgono proprio ai lettori non conoscono minimamente l’argomento (e soprattutto non ne hanno esperienza) e son curiosi di ricevere un’infarinatura dalla penna del fidato corsivista.

E Sofri dedica dedica il suo acume al concetto di seconda identità, occasione di trasgressione o di convenzionale socializzazione. In SL si ha un avatar tridimensionale, come è noto, oltre ad una scheda personale (il <i>profile</i>). Ci si può creare un’identità da strafigo/a o da fumetto giapponese o da orrendo mostro etc., e comportarsi recitando la parte che si preferisce.
Ma tutto ciò, caro Sofri, è ciò che accade in tutte le chat del mondo da che esiste il web. L’avatar 3D che si muove a può fare una serie di gesti dà qualche informazione iniziale in più, ma stai sicuro che due secondi dopo il primo scambio di "hi!" sono le parole dattiloscritte negli Istant message che prendono il sopravvento nelle interazioni tra persone. Esattamente come nelle community di vecchio tipo.

Poi Sofri parla del mondo rappresentato nella grafica 3D di SL: tutte quelle isole, grandi o piccine, benedette da ameno paesaggio e circondate da un mare perennemente calmo, dove gli utenti con account a pagamento possono costruire tutto ciò che vogliono (ragione per la quale il 90% degli oggetti 3D di SL sono tremendamente grezzi). Quel mondo idealizzato e personalizzato potrà compensare l’imbruttimento del mondo reale, dice l’Adriano, rimpiazzare i boschi scomparsi e le città affogate dal traffico; e anche offrire occasioni di pubblica protesta: magari dei SL-terroristi faranno esplodere virtualmente edifici affollati, immagina ancora Sofri.
Ma SL è costruita per il commercio, e ci sono regole rigide sulle possibilità di interazione con l’ambiente 3D. La roba e la terra altrui sono elettronicamente sacre: non puoi usare/prendere oggetti che non possiedi, non puoi costruire senza il permesso dell’owner, e anche nelle zone di community se fai casino puoi essere subito espulso dall’owner. Esattamente come nei normali siti web e nei normali forum/chat/blog.
Certo, un hacker potrebbe forzare le limitazioni e cambiare il paesaggio, ma ciò non sarebbe niente di diverso dall’hackeraggio di un normale sito molto frequentato – cosa già accaduta numerose volte. Niente di più.
Business is business.

6 commenti su “La Second Life di Adriano Sofri”

  1. Se lo dite voi che Sofri si è addentrato dentro discorsi non suoi, si vede che come al solito ha detto qualche cosa di intelligente che come al solito gli invidiate.

    Volevo comunicarvi che LOTTA CONTINUA tanto per dirvi come si chiama il gruppo si è riformata, rinascendo dalle proprie ceneri proprio in quella nicchia di perversione surreale e capitalistica che SL rappresenta.

    Proprio questa ulteriore beffa ed apoteosi del consumismo tiranno americano ci ha dato la forza di unirci ancora una volta ed affrontarlo, nelle sue regole ed al proprio interno, ovviamente da utenti corretti e seri, che in questa perversa macchina 3d hanno visto un modo per per avvicinare le genti, trovare proseliti e combattere questo sistema proprio dal suo interno.

    se sei interessato ad approfondire, visita il sito in costruzione:

    http://www.lottacontinua.6p.org.uk

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