That is not chick lit

Ho una certa curiosità verso l’antologia "This Is Not Chick Lit: Original Stories by America’s Best Women Writers", uscita da non molto a cura di Elizabeth Merrick. Però delle 18 autrici dei 18 racconti non ne conosco neanche una (cioè, saranno anche le America’s best women writers…) e mi sfiora il vago sospetto che la Merrick applichi l’identità not-chick-lit-writer = women’slib-antisexist-writer. Di certo lei, la curatrice della raccolta, sembra un po’ veterofemminista.
Tuttavia non ho trovato in rete, ad una prima, sommaria ricerca, pareri che rafforzino quel vago sospetto. Perciò penso che terrò d’occhio le 18 scrittrici e questa raccolta.
Intanto qui c’è un’intervista interessante ad Elizabeth Merrick (piuttosto stantie le sue tesi).

8 commenti su “That is not chick lit”

  1. notimetolose: mah, volendo credo che sì, si potrebbe fare. come no? ce ne sono un bel po’, di scrittrici italiane.

    anzi, quasi quasi faccio una hit.

    sabri, è compensazione: c’è chi è giovane dentro e pure fuori… 😀

    zasta: tenderei ad escluderlo. oddio, forse nella collana hard… 😀

  2. eva, anche ciò che dici tu dovrebbe essere evidente; ma per miss Merrick sembra non sia così.

    sabri, forse è vecchia dentro 😉

    ely, non ho il metro di come sia vista la cosa in USA. non sarebbe la prima delle loro ossessioni.

  3. Evidentemente qualcuno che ha avuto proprio paura di Virginia Woolf c’e’… 😉

    Novantadue minuti di applausi alla signora Carriego.

  4. Cara Carriego (non sapevo frequentasse anche codesto blog:), concordo con lei ed aggiungerei che anche il “best” è irritante, no?

    Paolo—> Questa Merrick è la veterofemminista meno stantia e più bonazza che io abbia mai visto:)))

  5. “women writers” mi irrita, così come il termine “letteratura omosessuale”, mentre ancora non ho trovato nulla su “letteratura al maschile”

    “letteratura per pollastrelle” invece mi fa sorridere, ma solo per la musicalità di pollastrelle

    ok, vediamo le tesi stantie

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