Quest’uomo era un genio

"Potremmo ovviamente liberare negli strati alti dell’atmosfera la nostra ormai collaudata tossina pesce-palla, che provoca all’istante crisi di identità. Non ci sono particolari problemi tecnici da risolvere. E’ di una facilità quasi risibile. Potremmo anche immettere fino a due milioni di larve nel loro riso nello spazio di ventiquattr’ore. Le larve sono già pronte, ammassate in certi depositi segreti dell’Alabama. Abbiamo freccette ipodermiche capaci di screziare la pigmentazione del nemico. Abbiamo mezzi per far marcire, imputridire, arrugginire il loro alfabeto. Sono cose eccezionali. Abbiamo una sostanza chimica astringi-capanne che penetra nelle fibre dei bambù, facendo sì che la capanna soffochi i suoi occupanti. E diviene operativa solo dopo le 10 di sera, quando la gente dorme. La loro matematica è in balìa di un numero irrazionale, inventato da noi, che provoca suppurazione. Abbiamo addestrato una certa specie di pesci ad aggredire i loro pesci. Abbiamo il letale telegramma stritola-testicoli. E le società dei telegrafi sono pronte a collaborare. Abbiamo una sostanza di colore verde che, bè, meglio non parlarne. Abbiamo una parola segreta che, se pronunciata, produce fratture multiple in ogni essere vivente che sitrovi entro un’area vasta come quattro campi da football…"

Donald Barthelme
, "Relazione" (in "Atti innaturali, pratiche innominabili") (neretti miei)

6 commenti su “Quest’uomo era un genio”

  1. @calma

    eh, ma l’ordine inverso (lett.complessa–>lett.soft) mica è dannoso. cioè, è dannoso solo per Mariàs, eventualmente.

    @strahad

    cosa di ciò che qui vedi ti nuoce alle meningi?

    @letturalentaSS

    le diavolerie più o meno schifeggianti (le cose schifose sono un topos delle storie per l’infanzia: vedi “L’incredibile storia di Lavinia” di Bianca Pitzorno) sono la cosa più divertente di HP (per altro rivalutato dopo il controspot del Vaticano)

  2. barthelme dopo marias mi pare un salto pericoloso per il sistema neurovegetativo.

    a parte ciò, AIPI è a tratti forse un po’ più ostico di “Ritorna, dottor Caligari”; ma a tratti assai migliore.

  3. M’intriga. “Ritorna, dottor Calligari” e “Biancaneve” mi piacquero a sprazzi. Dici che posso affrontarlo subito dopo Mariàs (che verrà appena finisco di gustarmi ‘sto “Accoppiamenti giudiziosi”) o sarà opportuno metterci in mezzo qualcun altro?

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